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Banche, emorragia di addetti e di sportelli in Sicilia: persi 2.308 posti

Di Redazione |

palermo. Il prossimo mercoledì 18 settembre si terrà a Palermo, a Palazzo dei Normanni, il convegno organizzato dalla Uilca dal titolo “+ Sud”. Il segretario generale del sindacato dei bancari, Massimo Masi, ha spesso ripetuto come nella visione di banca e di Paese della sua organizzazione sia necessario investire per la ripresa dell’Italia.

Proprio dal Sud partirà la segreteria nazionale il 17 settembre, con l’Esecutivo nazionale, e il giorno seguente con il convegno, cui parteciperanno il presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché; il responsabile Centro studi Uilca “Orietta Guerra”, Roberto Telatin; l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao; il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone; il responsabile Lazio, Sicilia e Sardegna di Intesa Sanpaolo, Pierluigi Monceri; il Regional manager Sicilia di UniCredit, Salvatore Malandrino; il direttore territoriale Centro Sud di Banco Bpm, Maurizio Di Maio; il presidente della Banca Sicana, Giuseppe Di Forti. Sarà trasmesso un videomessaggio del Direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini; e interverranno i rappresentanti dei partiti politici. Parteciperà il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. Concluderà Massimo Masi.

«Il governo nazionale e i presidenti delle regioni meridionali dovrebbero preoccuparsi dei territori del Sud e dei processi di “desertificazione bancaria”», afferma Masi

«Sul piano del lavoro – aggiunge – , nonostante la presenza di un Fondo per l’occupazione che ha consentito l’assunzione di circa 21mila giovani, poche risorse sono state destinate al Sud. C’è ancora molto da fare, visto che in Sicilia la disoccupazione giovanile supera il 60%. Inoltre, vogliamo chiedere alle banche di portare lavorazioni qualificanti nelle zone del Sud, evitando un’ulteriore penalizzazione sulla professionalità̀ degli addetti».

Una sfida per la Segreteria nazionale Uilca, che vuole partire proprio dalla Sicilia, dove si sono persi circa 2.300 posti di lavoro (esattamente 2.308), con la chiusura di 291 sportelli negli ultimi sei anni, oltre alla chiusura di una decina di filiali di Bcc. In molti comuni dell’Isola non esiste più̀ uno sportello bancario.

Non di meno vi è nel Sud il problema dello scarso utilizzo delle piattaforme informatiche e della banca online.

«Per questo la Uilca continua a sollevare la questione meridionale e chiede di aprire un confronto con il governo regionale e con le altre parti sociali per riportare la questione nell’agenda governativa. La Uilca non ha nessuna intenzione di indietreggiare sulle proprie posizioni nei confronti di una politica, locale e nazionale, cieca e sorda, da cui più volte sono state sollecitato risposte che non sono mai arrivate e che da anni non investe e che si dimentica di territori che meritano di essere valorizzati», conclude Masi.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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