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C’è un ricorso al Tar, frenata per l’assegnazione dell’ex Blutec al gruppo Pelligra

Secondo i ricorrenti l’aggiudicazione dell'area industriale è avvenuta in violazione delle norme di legge vigenti in materia di bandi pubblici

Di Redazione |

Frenata nel percorso per l’assegnazione dello stabilimento ex Fiat ed ex Blutec di Termini Imerese al gruppo Pelligra. Arriva un ricorso al Tar del Lazio con annessa richiesta di sospensione delle procedure di assegnazione che, se accolto già in via cautelare, rischia di rallentare l’intero percorso di rilancio dell’area. E’ quanto riporta BlogSicilia, sottolineando che il ricorso presentato al Tar e già notificato, è mosso contro il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (quello del Ministro Adolfo Urso), la Blutec in Amministrazione straordinaria (dunque la struttura commissariale) e la Pelligra Holding Italia quale società aggiudicataria. In sede cautelare potrebbe fermare le procedure ma, se accolto nella sua interezza, potrebbe comportare una diversa assegnazione o il ricorso ad una nuova gara.

Il ricorso con richiesta di sospensione è stato depositato dallo studio legale Ferraris di Milano che difende la Sciara Holding Limited e la Smart city Group scrl società interessate a rilevare il ramo d’azienda di Termini Imerese della Blutec. A tale scopo era stata presentata offerta irrevocabile entro le ore 13 del 15 settembre del 2023, termine ultimo per presentare le offerte in base all’avviso emanato dai commissari in data 2 giugno 2023. L’assegnazione alla Pelligra Holding veniva comunicata in data 30 marzo 2024 dopo che erano intervenute varie proroghe e diverse remissioni in termini riguardo l’avviso, proroghe e remissioni che, lamentano i ricorrenti, non trovano una giustificazione nella documentazione acquisita a seguito di richiesta di accesso agli atti del 4 aprile.

Proroghe e remissioni

Secondo i ricorrenti, sempre secondo BlogSicilia, l’assegnazione è avvenuta in violazione delle norme di legge vigenti in materia di bandi pubblici. Tralasciando la terminologia legale, senza le proroghe e le remissioni dei termini della gara la Sciara Holding Limited e la Smart city Group scrl sarebbero state, secondo il ricorso, le probabili società assegnatarie dell’avviso avendo presentato la proposta che valutano essere la migliore.

A fronte della chiusura della procura e delle valutazioni sulle offerte giunte i Commissari avevano formalizzato la loro istanza di aggiudicazione al gruppo Pelligra holding Italia lo scorso 25 marzo. Le motivazioni della proposta di aggiudicazione si vedevano in alcuni fattori: il gruppo Pelligra è specializzato nella riconversione delle aree industriali dismesse attraverso la trasformazione in parchi industriali.

Il personale

Il piano presentato dal gruppo è dettagliato con termini e scadenze che riguardano anche il personale. Sono 566 gli operai rimasti in questo bacino e ancora assistiti attraverso la Cassa integrazione. Di questi una quarantina dovrebbero maturare i requisiti per la pensione da qui a novembre. Ne restano poco più di 500. Il progetto del gruppo Pelligra prevede di assumerne a contratto 350 da impiegare nelle opere di ristrutturazione e trasformazione dell’area industriale. I più giovani saranno chiamati al lavoro per un contratto di 2 anni.

Per i ricorrenti, c’è stata una erronea e illegittima valutazione delle offerte. L’offerta era subordinata a tre fattori: impegni occupazionali, piano industriale e prezzo (miglior offerta); tutti fattori presenti nell’offerta dei ricorrenti che prevede un progetto di bonifica e riqualificazione dell’intera area, l’installazione di una officina elettrica con la creazione di un parco fotovoltaico, la creazione di un’area logistica e linee produttive in grado di generare 1100 posti di lavoro tutto con risorse economiche proprie disponibili e senza richiedere l’uso dei 110 milioni del contratto di programma.

Punteggi

Nel ricorso viene contestata l’assegnazione dei punteggi, la mancanza di trasparenza della procedura oltre alla valutazione ritenuta erronea delle offerte e alla mancata giustificazione dei rinvii. Per questo si chiede al Tar del Lazio di annullare l’aggiudicazione e, nelle more del giudizio, sospendere l’efficacia dell’aggiudicazione.

Il gruppo Pelligra

«Abbiamo agito in piena correttezza e trasparenza» nella «partecipazione alla gara per l’aggiudicazione dello stabilimento di Termini Imerese», ha precisato oggi Pelligra Italia sottolineando che l’obiettivo del gruppo è di «proseguire quanto prima con la realizzazione di un progetto solido, che garantirà lo sviluppo di un polo industriale e manifatturiero green e innovativo per la Sicilia, attraverso lo sviluppo di un interporto per la Sicilia occidentale, punto di riferimento per il Mediterraneo».

«Il piano presentato da Pelligra Italia, società con ampia esperienza nella riqualificazione delle aree industriali – afferma il gruppo in una nota – è in grado di valorizzare l’area di Termini Imerese con un importante investimento che offrirà opportunità di lavoro per le future generazioni. Pelligra Italia ribadisce di aver già avviato un confronto proficuo con tutte le Istituzioni per la messa a terra di un hub che sia in grado di valorizzare le competenze e l’expertise locale e al contempo attrarre nuovi investimenti all’estero».

La Regione

«Il governo Schifani ha avuto il merito di avere riaperto il dossier ex Blutec, su cui era calato il silenzio per anni, e di avere rifinanziato l’accordo di programma per dare prospettive di sviluppo all’area industriale di Termini Imerese – ha detto invece l’assessore regionale alle Attività Produttive Edy Tamajo -. Il ministero delle Imprese e del made in Italy assieme ai commissari ex Blutec adesso stanno gestendo la procedura di assegnazione dello stabilimento. Il nostro auspicio è che si chiuda al più presto l’iter in modo da dare certezze ai lavoratori e avviare il rilancio dell’area. Noi vigileremo come governo regionale e siamo pronti a intervenire per creare le condizioni per lo sviluppo dell’intero comprensorio industriale».

I sindacati

«Abbiamo appreso dai media del ricorso presentato al Tar del Lazio che mette a rischio l’assegnazione al gruppo Pelligra dell’area ex Fiat di Termini Imerese e il passaggio quindi dei 350 lavoratori – ha affermato invece il segretario generale Fim Cisl Palermo-Trapani Antonio Nobile -. Il 4 di novembre, data in cui termina il secondo anno di amministrazione straordinaria è vicino e qualsiasi stop metterebbe a rischio i 560 lavoratori ex Blutec e quelli dell’indotto».

Per il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana «il territorio termitano ha un grande potenziale produttivo, ma è stanco di subire anni di incertezze e false promesse. Ora si dia davvero respiro a queste famiglie, si lavori affinché Termini possa rinascere come merita».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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