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Confcooperative: ‘I disastri ambientali bruciano 210 miliardi

'Cancellano il Pnrr, impatto come dieci manovre finanziarie'

Di Redazione |

ROMA, 22 APR – “È di 210 miliardi di euro il conto che disastri naturali e cambiamenti climatici hanno presentato al nostro paese. Si tratta di un costo pesantissimo pari all’intero importo del Pnrr e a 10 manovre finanziarie”, avverte il presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini, commentando, i dati emersi da un focus Censis-Confcooperative “Di questi 210 miliardi ben 111 sono determinati dagli effetti dei cambiamenti climatici. Ecco perché la cura del territorio non è un costo, ma un investimento sul sistema paese”, sottolinea. E avverte: “Ben una pmi su quattro sono minacciate, perché localizzate in comuni a rischio frane e alluvioni e presentano una probabilità di fallire del 4,8% più alta di quella delle altre imprese una volta che si sia verificato l’evento avverso”. Il focus Censis Confcooperative ‘disastri e climate change conto salato per l’Italia’, in occasione della giornata mondiale della terra, certifica, dati alla mano – viene spiegato -, come negli ultimi 40 anni un terzo del valore dei danni provocati da eventi estremi nella Ue sia stato pagato dall’Italia: “Venendo agli ultimi anni parliamo di 42,8 miliardi solo dal 2017 al 2022. Nel 2022 è costato quasi 1% di Pil, lo 0,9% per l’esattezza, pari a 17 miliardi circa: un importo poco inferiore a una manovra finanziaria.

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