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Decontribuzione Sud, c’è tempo fino a giugno

Carfagna: «L’Ue ha concesso la proroga. Entro il mese l’assunzione di 2.022 tecnici per le Pa»

Di Michele Guccione |

La Commissione europea, in regime di Temporary framework, ha prorogato al prossimo 30 giugno la decontribuzione al 30% per tutti i lavoratori dipendenti di datori di lavoro privati (anche non aziende) del Sud. Lo ha annunciato ieri al question time la ministra per il Sud, Mara Carfagna, che è anche impegnata in una trattativa con Bruxelles per far sì che la misura – in atto programmata idealmente fino al 2029 con andamento scalare – venga riconosciuta dall’Ue come strutturale per aiutare a lungo la nostra economia in difficoltà. Sempre di ieri due altri annunci importanti: è stato prorogato al prossimo 28 febbraio il bando per la valorizzazione e gestione dei beni confiscati alle mafie al Sud (300 milioni), e a fine mese si svolgeranno le prove per assumere 2022 tecnici per i progetti delle P.a. del Sud che vogliano partecipare ai bandi del “Pnrr”. Si aggiungono ai mille incarichi di collaborazione che le Regioni possono attivare grazie al dl “Reclutamento”, finanziato con 320 milioni, di cui il 40% alle Regioni del Sud. Ci sono poi le nuove prerogative dell’Agenzia per la Coesione alla quale con il Pon “Governance” vanno 67 milioni per stipulare contratti di collaborazione con professionisti di “alta specializzazione” da destinare al supporto degli enti territoriali. Inoltre, l’Agenzia – in convenzione con il ministero dell’Istruzione – ha organizzato una task force che fino al 2025 supporterà i Comuni per l’attuazione dei progetti di edilizia scolastica. Carfagna durante il question time ha anche spiegato che «mentre la legge di Bilancio 2021 ha individuato in 50 miliardi la dotazione iniziale del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione per il 2021-2027, la legge di Bilancio 2022 ha previsto un ulteriore finanziamento del Fsc pari a 23,5 miliardi. Considerati tutti gli stanziamenti e gli utilizzi nel frattempo intervenuti, il Fondo conta su 63,2 miliardi. È una mole di investimenti paragonabile a quella del “Pnrr” e dei fondi strutturali, che merita una programmazione attenta e partecipata di tutte le istituzioni, condivisa con le parti sociali e la società civile, e va costantemente monitorata». La ministra ha aggiunto: «A dicembre ho istituito una commissione di esperti che sta affiancando i miei uffici nell’elaborazione degli obiettivi strategici, che contiamo di trasmettere alle Camere entro febbraio. Si tratta di obiettivi e assi di interventi complementari al “Pnrr” e ai fondi strutturali, così da assicurare una strategia complessiva, che impedisca utilizzi estemporanei delle risorse e garantisca che gli interventi Fsc conservino sempre carattere di aggiuntività rispetto al bilancio ordinario. E i miei uffici sono al lavoro, con Mims e Mef, e dopo un confronto con le Regioni, per assegnare risorse Fsc a progetti strategici e cantierabili – metà dei quali per le strade, escluse dal “Pnrr” – che dovrebbe vedere la luce nelle prossime settimane». 

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