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Stm, il consiglio di sorveglianza ricandida l’ad Chery

Proposta ai soci la riconferma nonostante i malumori italiani

Di Redazione |

MILANO, 22 MAR – Il consiglio di sorveglianza di Stm ha proposto all’assemblea dei soci, in programma il prossimo 22 maggio ad Amsterdam, la ricandidatura per un altro triennio dell’amministratore delegato Jean-Marc Chery a componente e presidente del consiglio di gestione del gruppo italo-francese di semiconduttori, accanto alla conferma nello stesso organismo del cfo Lorenzo Grandi. La ricandidatura arriva dopo le indiscrezioni relative a una contrarietà del governo italiano alla riconferma di Chery, a cui viene imputato di aver privilegiato la Francia sia negli investimenti di Stm – che ha scelto Grenoble per un nuovo sito di produzione, sovvenzionato con 2,9 miliardi dal governo francese nell’ambito del Chips act – sia nella governance della società, dove i cugini d’Oltralpe avrebbero guadagnato spazio a danno della rappresentanza italiana. La riconferma di Chery, si legge nella documentazione messa a disposizione dei soci, è stata decisa dal consiglio di sorveglianza “sulla base delle sue specifiche competenze necessarie per svolgere adeguatamente l’incarico attività di membro del comitato di gestione” nonché in ragione della “sua performance” come presidente e ceo “sin dalla sua prima nomina nel 2018”. “Visto il lavoro svolto negli ultimi anni riteniamo che la riconferma di Chery come Ceo sia positiva per l’azienda e riteniamo che le decisioni sugli investimenti (mix geografico) siano legate principalmente al livello dei sussidi pubblici che i paesi forniscono sui specifici progetti ed al mantenimento di una adeguata supply chain e non da altri motivi, come suggerito recentemente dalla stampa”, il commento degli analisti di Equita. Stm è controllata da Stm Holding, che ne detiene il 27,5% del capitale e che è a sua volta controllata pariteticamente dal governo italiano e da quello francese.

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