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gli scenari politici

Chi spia per conto di Putin in Europa agendo magari alla luce del sole?

Ancora una volta dalla Russia arrivano segnali inquietanti in ordine a ingerenze del regime putiniano nei processi democratici dell'Ue

Di Salvo Andò* |

Ancora una volta dalla Russia arrivano segnali inquietanti in ordine a ingerenze del regime putiniano nei processi democratici dell’Ue. Si tratta di un’opera di destabilizzazione politica svolta da reti di infiltrati nelle istituzioni europee, che svolgono un’attività in grado di interferire pesantemente anche sullo svolgimento delle campagne elettorali ,allo scopo di danneggiare l’immagine di leader politici ritenuti ostili al dittatore russo.

Khodorkovsky aveva avvertito

Negli ultimi tempi su questo tema è intervenuto, in più occasioni, l’oligarca russo Khodorkovsky, un tempo organico al regime putiniano. Khodorkovsky conosce bene molti personaggi di primo piano dell’establishment putiniano. Le sue rivelazioni sono, perciò. attendibili. L’oligarca ha spiegato in questi giorni, con dovizia di particolari, chi sono gli emissari di Putin in Europa. Non si tratta solo di uomini degli apparati di sicurezza che svolgono attività spionistica professionalmente, ma anche di personaggi del mondo politico, di quello dell’informazione e della cultura che non fanno mistero della loro amicizia con Putin e non solo per affinità ideologiche. In più occasioni l’oligarca russo ha indicato Salvini e Le Pen come i sodali politici europei che il dittatore russo ritiene piu affidabili, e quindi meritevoli di essere aiutati per consolidare la loro influenza politica nei rispettivi Paesi. Commentando le elezioni farsa in Russia, ha spiegato che l’azione di destabilizzazione dell’Ue promossa dal regime russo comporta non soltanto una minaccia alle libertà politiche dei cittadini europei, ma anche seri rischi per la sicurezza.

I leghisti e il Metropol

Le vicende di cui parla l’oligarca russo sono confermate da fatti che sono di dominio pubblico. Basti pensare alla vicenda degli incontri avuti da alcuni emissari di Salvini con personaggi dell’establishment economico di Putin all’hotel Metropol di Mosca per discutere di affari o al prestito russo concesso alla Le Pen per finanziare la campagna elettorale del suo partito, che pare essere stato poi restituito, una volta scoppiato il caso.ll Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica ha svolto delle indagini sui rapporti tra la Lega e il regime russo, giudicate da Salvini come una minaccia inaccettabile alla sua libertà politica.Anche l’Alto commissario europeo per gli affari esteri e della sicurezza, Borrell, ha parlato di attività di disinformazione promosse dal regime russo, che rappresentano un rischio assai concreto per l’Europa, evidenziato anche dalla commissione speciale del Parlamento europeo che si occupa delle ingerenze straniere nei processi democratici europei.

Le attività del regime russo

Il regime russo, poi, per le sue attività di destabilizzazione politica nell’Ue riesce anche a mobilitare alcune minoranze russe presenti in Europa, operando alla luce del sole, perché spiega di volere in questo modo proteggere l’identità del mondo russo in territori in cui potrebbe essere oggetto di discriminazioni.Da tutto ciò si evince che il governo italiano dovrebbe svolgere una costante, attenta azione di monitoraggio per verificare in che misura le ingerenze del regime russo possono incidere sulla sicurezza del nostro Paese, muovendosi in sintonia con quando stanno facendo le istituzioni europee. Quando si affronta questo tema, comprensibilmente, Salvini diventa il bersaglio obbligato di quanti contestano la sua presunta fede putiniana, talvolta espressa in forme che non si addicono a un uomo di governo che si dichiara intransigente nella difesa della sovranità nazionale.Non si può sottovalutare, poi, il fatto che le trame ordite dal regime russo per condizionare la vita politica anche nel nostro Paese non costituiscono una normale attività di spionaggio, ma un’opera di condizionamento politico che potrebbe rendere permeabili istituzioni che devono garantire una solida vita democratica vita democratica.Serve quindi svolgere un’azione di vigilanza permanente a difesa della democrazia in Europa. Un’azione rispetto alla quale i partiti nazionali non possono manifestare imbarazzo o tentennamenti. Partiti come la Lega e il Rassemblement National di Le Pen si sono opposti con durezza alle misure proposte dall’Europa per arginare l’ingerenza del dittatore russo nella politica europea, anche attraverso finanziamenti clandestini erogate ai partiti.

C’è chi tende a sdrammatizzare, parlando di una caccia alle streghe promossa soprattutto da atlantisti nostalgici dei muri eretti ai tempi della guerra fredda. Ma il sogno di Putin è proprio quello di potere erigere nuovi muri per ripristinare quelli che sono caduti, così da ricostruire l’impero russo. Ci sono anime belle le quali temono che i controlli di cui si parla possano danneggiare la libertà di informazione: scrupoli garantisti sospetti, di fronte ai mezzi usati da un regime liberticida come quello russo.L’azione di prevenzione che si auspica nei confronti delle ingerenze russe nella politica europea costituisce una doverosa azione di difesa della democrazia europea.* Costituzionalista, presidente nazionale di Lab DemCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA