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mobilità e pianificazione

La metropolitana cresca a sud di Catania

La spina dorsale del trasporto pubblico non può terminare all’aeroporto, ma spingersi sino alla zona industriale e alla Playa/Oasi del Simeto

Di Francesco Russo* |

Il tema della pianificazione strategica dei sistemi di trasporto è divenuto fondamentale con la crescita impetuosa degli spostamenti di persone e cose a tutti i livelli territoriali. A Catania il sistema che diviene ogni giorno più importante e che determinerà la qualità della vita e il futuro della città è il sistema del trasporto pubblico, la cui spina dorsale è la metropolitana. Il problema principale della metropolitana di Catania, cosi come di tutte le metropolitane del mondo, è il corretto tracciato, cioè i luoghi che devono essere collegati per permettere lo spostamento contemporaneo di grandi quantità di persone.

La questione del tracciato è fondamentale, in particolare per il tratto interno al comune di Catania, che costituisce il nucleo fondante della Metropolitana catanese. Le decisioni di pianificazione strategica, in questo caso, competono al Comune e alla Città Metropolitana. È inutile ormai discutere se la scelta di realizzare i primi tratti della metro interrando la Circumetnea lungo il corso delle Province sia stata corretta. Come è altrettanto inutile discutere della non compatibilità della metropolitana con la rete delle Ferrovie dello Stato, per cui non potrà mai esserci alcun interscambio tra le due reti. Cioè, ad esempio, non potrà esserci una linea diretta Acireale-Catania-Paternò, oppure Taormina-Aeroporto.Se sulle scelte fatte è impossibile tornare indietro, è possibile mettere in campo scelte di pianificazione strategica che permettano alla Metropolitana di essere utile per lo sviluppo sostenibile della città, facendola competere con le più vivibili città europee.

Guardando una qualunque carta in cui è rappresentata la Metropolitana di Catania, quella realizzata e quella da realizzare, si vede che l’ultima fermata a Sud è posta in corrispondenza dell’aeroporto. Come se l’aeroporto fosse una barriera invalicabile, una cortina di ferro. Eppure esistono due luoghi fondamentali a Sud dello scalo: la zona industriale di Pantano d’Arci e la Playa sino all’Oasi del Simeto. Dopo questi due luoghi la metro dovrebbe avere la naturale fermata di capolinea in uno svincolo della Tangenziale. Il collegamento con questi luoghi è decisivo perché, come è ben risaputo, gli spostamenti per lavoro e svago assorbono più del 70 per cento della mobilità giornaliera in una grande area urbana.

La zona industriale è certamente il più grande attrattore, già oggi, di spostamenti per lavoro, basti pensare alle centinaia di addetti che ogni giorno si recano da dipendenti nelle aziende dell’area e alle altre centinaia di lavoratori che si recano nelle aziende saltuariamente per servizi. Basta vedere le centinaia di auto che si accodano nelle ore principali di inizio/fine lavoro. Viene veramente difficile capire come mai il nodo di maggiore concentrazione di spostamenti casa-lavoro e lavoro-casa di tutta Catania, non solo non sia dotato di metropolitana, ma in nessun piano ne sia prevista la realizzazione.

L’area che va dalla Playa all’Oasi è invece una grande potenzialità per Catania. Potrebbe essere il grande attrattore dei flussi di svago per tutti i cittadini dell’area metropolitana, per i turisti che decidono di soggiornarvi. La fermata Playa/Oasi diventerebbe il riferimento naturale per cittadini e turisti che oggi provano a raggiungere il mare, partendo dagli Archi della Marina per arrivare al viale Kennedy, con un percorso tra auto, bus e motorini che costituisce una vera prova di coraggio.

L’attestamento sulla Tangenziale sarebbe cruciale perché permetterebbe a tutti coloro che arrivano dal corridoio Catania-Siracusa-Ragusa di lasciare l’auto ed accedere al centro città ed a tutti i servizi in metropolitana. Anche in questo caso è sufficiente guardare cosa hanno fatto le altre città. Si pensi alla fermata Anagnina, capolinea della linea A di Roma, posta a ridosso del Grande Raccordo Anulare con un grande parcheggio scambiatore che serve tutta l’area dei castelli romani.

La Metropolitana dopo la fermata Aeroporto deve procedere verso Sud, ad esempio in asse con lo “Stradale Primosole”, da verificare se ancora sottoterra oppure no. Oltrepassare l’aeroporto significa connettere i grandi nodi industriali conosciuti in tutto il mondo e con costante elevata affluenza di lavoratori, significa rilanciare per Pantano d’Arci il ruolo di locomotiva economica, significa permettere ai lavoratori di lasciare l’auto utilizzando i mezzi pubblici. Oltrepassare l’aeroporto significherebbe connettere la Playa e l’Oasi del Simeto, mettendole a completa disposizione di tutti in tutte le ore del giorno, creando un vero polmone verde-azzurro per la città. Oltrepassare l’aeroporto significa dotare, finalmente, Catania di un vero parcheggio scambiatore Sud.

Le due aree sono così importanti per il futuro di Catania che bisognerebbe verificare se realizzare una o due fermate zona industriale e una o due fermate Playa/Oasi.Questa struttura del sistema permetterebbe alla città di funzionare bene: rafforzando il sistema ferroviario lungo le radiali da/per il centro, rafforzando il sistema stradale lungo le tangenziali e le circonvallazioni, realizzando la nuova tangenziale esterna all’attuale.

Il problema metropolitana è ad un tempo fondamentale e facilmente risolubile, perché, come visto, la pianificazione strategica sta in capo al sindaco “unico” di comune e Città Metropolitana. Cioè è il sindaco che è al vertice delle Amministrazioni che hanno i poteri per approvare la pianificazione strategica della Metro. Solo dopo, in sede di programmazione economica sarà necessario confrontarsi con i livelli decisionali regionali e nazionali. Ma lì non ci sono problemi perché in Italia con la grave carenza di metropolitane che abbiamo rispetto agli altri Paesi europei, le risorse per le metro ci sono sempre state. Sono mancati i piani ed i progetti. Altrettanto dicasi per la Regione Siciliana sempre piena di risorse pronte ad essere restituite.

Il sindaco può agire bene ed in poco tempo. Può ottenere che la metro divenga la base per lo sviluppo sostenibile della città. L’abbattimento degli spostamenti in auto si può ottenere solo se si fanno le stazioni della metro dove servono agli utenti e non dove la sorte le ha allocate. La pianificazione strategica nei sistemi di trasporto è decisiva. Il sindaco ha i poteri per porre in campo una pianificazione strategica che, garantendo lo sviluppo sostenibile della città, permetta di competere con le migliori realtà urbane e metropolitane europee. Catania ha un grande passato, con il contributo di tutti è possibile costruire un importante futuro.

*Docente di Ingegneria dei Sistemi di Mobilità Sostenibile Università degli Studi di Reggio CalabriaCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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