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Troina, “Accuse di molestie sessuali a frati cappuccini sono una macchinazione”

Di Sandra La Fico |

Troina (Enna) –  Rosy Schiera ha chiesto di essere testimone a difesa dei Frati minori di San Giovanni Rotondo, nella puntata televisiva del programma “Non è l’arena” di Massimo Giletti, sulle accuse di violenze sessuali mosse da una donna, A. V., nei confronti dei frati. Mamma di quattro figli, Rosy è il frutto del miracolo operato da padre Piergiovanni Sanfilippo, un frate cappuccino, che ha realizzato a Troina una casa di accoglienza per “poveri emarginati”, l’associazione Santa Maria degli Angeli, dove lei approdò oltre 20 anni fa.

«Ho attraversato un periodo difficile e padre Piergiovanni, col suo amore fraterno, mi ha aiutato a tornare alla vita e a trovare la mia strada. Ora lavoro con lui, per il suo progetto, perchè credo fermamente al fatto che tutti possiamo cadere nel baratro e tutti possiamo rialzarci». Rosy oggi coordina molti aspetti all’interno della casa di accoglienza e lo fa con amore, lo stesso che gli ha insegnato padre Piergiovanni. «La casa di accoglienza di Troina, racconta Rosy, non fa distinzione, ogni uomo che bussa alla nostra porta è un fratello da accogliere e da aiutare. Dalla nostra comunità sono passati uomini e donne di ogni genere, e l’amore che padre Piergiovanni mi ha insegnato, lo trasmetto a loro, perchè solo l’amore salva».

Forse però, a volte, l’amore non basta, forse è necessario che dall’altra parte ci sia la ferma volontà di voler guarire. «Purtroppo però, ci sono stati dei casi in cui, nonostante l’amore che abbiamo messo nel fare il nostro lavoro, abbiamo dovuto rinunciare a portare a termine la nostra battaglia. Uno di questi è il caso di A. V., una donna, arrivata a Troina con Domenico Costanzo, un frate cappuccino che a quanto pare è stato dimesso dall’ordine. Questa donna, che ancora oggi mi insulta e provoca per strada, per poi riprendere la mia reazione col telefonino, ha strumentalizzato il nostro lavoro a suo favore, ma soprattutto ha strumentalizzato l’amore fraterno di padre Piergiovanni».

Portata alla ribalta dalla trasmissione “Le iene” e qualche giorno fa da “Non è l’arena” di Massimo Giletti, la storia di A. V. racconta di molestie sessuali da parte di uomini della chiesa nei suoi confronti, di ricatti e intimidazioni, a seguito dei quali è stata costretta a lasciare il proprio lavoro e a vivere grazie all’aiuto di un uomo, Domenico Costanzo, che pur di difenderla si è messo contro il proprio ordine, quello dei padri cappuccini di San Giovanni Rotondo, restandone a sua volta vittima. «In paese tutti conoscono padre Piergiovanni – continua Rosy – è un uomo che cederebbe anche il proprio letto, pur di sistemare un “bisognoso”. La sua pazienza e il suo amore per il prossimo non hanno limiti. Sapeste quante botte ha preso, e quante volte ha messo a repentaglio la propria vita perchè, parliamoci chiaramente, non è facile avere a che fare con chi ha delle problematiche, da quelle psichiatriche a quelle affettive. È questo il suo peggior “difetto”, non riuscire a dire no.

E proprio a causa di questo “difetto”, che la signora A. V., accolta in comunità, perchè senza una dimora, offertole un lavoro in segreteria, perchè senza lavoro, si insinuò nella vita di padre Piergiovanni e nelle vite di tutti coloro che lavorano nella comunità, portando scompiglio. La signora si impossessava del  telefono personale del padre per mandare messaggi osceni, creando situazioni assurde e questa è solo una delle tante macchinazioni che metteva in atto. Gli ospiti della comunità, ma soprattutto tutti noi collaboratori, siamo stati vittime inconsapevoli di piani “diabolici”, che avevano come fine quello di far piazza pulita, affinchè lei assumesse il potere assoluto e guidasse la comunità. Quale potere poi? Per questo mi sono offerta come testimone del programma di Giletti, non si possono far passare i carnefici per vittime. Ripetuti sono stati gli appelli di replica anche al programma “Le iene”, ma l’”odiens” è quello che comanda. La signora  ha tessuto una trama artificiosa, per ottenere un ritorno economico, che sfortunatamente per lei, abbiamo smascherato in tempo. Sapeste quante denunce ha fatto partire per fatti inesistenti, così come ha fatto con i frati di San Giovanni Rotondo. Mai avrei pensato che potesse continuare a strumentalizzare la stampa, che pur di far notizia, non approfondisce i fatti. Perchè fa scandalo sapere che un uomo di chiesa seduce una donna, ma non fa scandalo se è una donna a sedurre l’uomo di chiesa, cosa che la signora ha fatto, e che per questo abbiamo denunciato».

Secondo Rosy, quindi non ci sarebbe nulla di vero nelle affermazioni della donna, che avrebbe ripetuto anche a Troina il suo copione. «Con ogni mezzo abbiamo cercato di aiutare la signora A. V. e il signor Costanzo perchè il perdono è il primo passo verso la guarigione, ma ancor prima, bisogna voler guarire. Ancora oggi, padre Piergiovanni li perdonerebbe, ma loro vogliono essere perdonati?». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA