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De Luca: «Sulla corsetta Musumeci ha creato il caos, ora chiarisca»

Di Redazione |

MESSINA – Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, ha inviato una lettera al governatore siciliano, Nello Musumeci, chiedendo chiarimenti sull’uso del termine “corsetta”. Nel mirino del primo cittadino è finito questa volta il video pubblicato nei giorni scorsi sui social dallo stesso presidente della Regione. Pochi minuti in cui Musumeci spiegava in sintesi le norme contenute nella nuova ordinanza regionale con cui si allentavano le maglie dei divieti. «Al minuto 6.12 – annota De Luca – diceva: “Le attività motorie, la cosiddetta corsetta, sarà consentita, purché si faccia presso la propria abitazione, senza allontanarvi”».

Un annuncio che per il sindaco di Messina ha avuto «una portata dirompente nella comunità locale, ormai esasperata dopo quasi 50 giorni di quarantena». «Salutato come una sorta di lasciapassare alla ripresa delle attività sportive, ha generato il caos, creando disagi e rischi per l’intera popolazione – prosegue il primo cittadino -. Alcuni già immaginavano di potere riprendere la corsa sul lungomare di Messina, lungo la pista ciclabile, nelle zone collinari o lungo i nostri viali alberati. In poche ore, a causa del suo annuncio, si è diffusa la convinzione tra i siciliani che dalla mezzanotte del 18 aprile, termine in cui avrebbero cessato di produrre efficacia le sue precedenti disposizioni con le quali aveva introdotto numerose restrizioni rispetto alle norme statali, sarebbe stato possibile uscire di casa per dedicarsi all’attività sportiva che più gradivano».

«Nonostante l’annuncio, tuttavia, nella sua ordinanza 17, pubblicata intorno alle 22 di sabato 18 aprile – sottolinea De Luca -, non v’è alcuna norma che disponga in tal senso, limitandosi solo a recepire le disposizioni di cui al Dpcm 10 aprile 2020. Quando ho ribadito che la tanto declamata “corsetta”, di cui lei aveva parlato nel suo video-messaggio non solo non compariva nell’ordinanza, ma restava vietata, sono divenuto in breve bersaglio delle più disparate invettive secondo le quali facevo divieti illegittimi. Sul punto è necessario che lei faccia chiarezza, e non per me, ma per la collettività che ha incautamente esposto alla contestazione della violazione delle disposizioni nazionali e alla conseguente sanzione pecuniaria», conclude il sindaco di Messina.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA