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Covid: Cina, casi a Shanghai risalgono oltre quota 26.000

Municipalità avverte, 'punizioni se violate norme del lockdown'

Di Redazione |

PECHINO, 13 APR – I casi di Covid-19 a Shanghai sono tornati a salire martedì superando quota 26.000 dai poco più di 23.000 di lunedì: secondo i dati diffusi dalla Commissione sanitaria nazionale, l’hub finanziario della Cina ha registrato 1.189 contagi accertati e 25.141 portatori asintomatici. A livello complessivo, il Paese ha segnalato ulteriori 1.500 infezioni locali, di cui 233 relative al Jilin, 22 al Guangdong, 14 all’Hainan e 12 allo Zhejiang. Sono stati 13, invece, i casi importati, mentre gli asintomatici sono aumentati a 26,525, di cui 26.420 locali e 105 provenienti dall’estero. La municipalità di Shanghai ha avvertito che chiunque violi le rigide regole del lockdown sarà perseguito. Il dipartimento di polizia, in particolare, ha invitato la gran parte dei 26 milioni di residenti bloccata a “combattere l’epidemia con un cuore solo e a lavorare insieme la una vittoria”. Coloro “che violano le disposizioni saranno trattati in conformità con la legge dagli organi di pubblica sicurezza. Se costituisce un reato, saranno indagati a norma di legge”, si legge in una nota, . La polizia è intervenuta di fronte alla frustrazione crescente, con molti confinati nelle proprie case da oltre tre settimane e alle prese con problemi come le provviste quotidiane. Le misure anti-Covid, che riflettono l’approccio della ‘tolleranza zero’ sposato dalla Cina, si sono riverberate nell’economia globale con ulteriori rotture alla supply chain dato che il porto della città, il più grande al mondo, ha gravissimi problemi operativi. Almeno 11 aziende taiwanesi, produttrici di componenti per l’elettronica, hanno detto che avrebbero sospeso la produzione a causa del coronavirus. Tuttavia, la rivista Caixin ha riferito che Shanghai è una delle otto città coinvolte in uno schema pilota delle autorità sanitarie nazionali per allentare i requisiti di quarantena, citando un piano governativo riservato che punta a ridurre i requisiti di quarantena centralizzata da 14 a 10 giorni. Infine, la Cyberspace Administration of China, l’authority che vigila su Internet, ha ammonito contro “la fabbricazione e la diffusione di notizie false” online sul Covid che “interrompono le comunicazioni e provocano effetti negativi”.

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