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La Dia ha sequestratobeni per sei milioni di euro

La Dia ha sequestrato beni per sei milioni di euro

Si tratta del patrominio riconducibile al boss mafioso Giuseppe Falsone e agli eredi di Ferdinando Bonanno. Sigilli a case, terreni e proietà tra Campobello di Licata, Ribera e Paternò.

Di Redazione |

La Dia di Agrigento ha sequestrato e confiscato beni per un oltre 6 milioni e mezzo di euro in esecuzione di un provvedimento della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento su indagini coordinate dalla Dda di Palermo.

Si tratta di beni che per l’accusa sono riconducibili al boss mafioso Giuseppe Falsone, 44 anni di Campobello di Licata, catturato in Francia nel 2010 e ritenuto il capo di Cosa nostra nella provincia di Agrigento, a Giovanni Marino, imprenditore di 47 anni di Canicattì anche lui detenuto perché condannato per trasferimento fraudolento di valori; a Giuseppe Capizzi, 45 anni di Ribera, detenuto, del clan di Ribera, all’imprenditore Ferdinando Bonanno, 73 anni, di Regalbuto a Enna deceduto lo scorso marzo.

Sono stati sequestrati una impresa individuale a Campobello di Licata, destinata alla coltivazione di cereali e all’allevamento di animali, dove sono stati sequestrati 347 capi di bestiame, tra cui bovini, suini, ovini e caprini; 13 fabbricati e un terreno agricolo nel comune di Campobello di Licata, quote sociali per 15.495 euro della Laes Srl di Campobello di Licata; una autovettura; un’impresa individuale con sede a Ribera per l’attività di colture miste viticole, olivicole e frutticole, e due terreni in provincia di Agrigento nonché un conto corrente acceso all’istituto di credito di Ribera.

E ancora: partecipazioni azionarie, corrispondenti al 6% del capitale sociale, di Ferdinando Bonanno nella società Eurospin Sicilia Spa, operante nel settore della grande distribuzione alimentare, con sede a Catania e punti vendita in diverse province della Sicilia; le quote societarie dei figli di Bonanno in una società con sede a Paternò per il commercio all’ingrosso e al dettaglio di prodotti alimentari; una ditta individuale riconducibile alla moglie di Bonanno, sempre con sede a Paternò per il commercio di casalinghi, cristalleria e vasellame; il saldo attivo di 27 rapporti bancari intestati a Bonanno e ai componenti del suo nucleo familiare.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA