Notizie Locali


SEZIONI
Catania 11°

Messina, scoperta la centrale siciliana

Messina, scoperta la centrale siciliana che raccoglie e smista il rame rubato

Quattro arresti, sequestrate 30 tonnellate di “oro rosso”

Di Redazione |

Secondo i carabinieri sarebbe la centrale siciliana che raccoglie e poi smista il rame rubato, una cui grossa quantità (quasi trenta tonnellate) è stata pure sequestrata. E’ il bilancio di un blitz dei militari dell’Arma coordinato dalla Procura di Messina e che ha portato i carabinieri di Caltanissetta a eseguire 4 provvedimenti cautelari custodia in carcere e e sequestrato due aziende e 28,6 tonnellate di rame. Si tratta del sequestro record in Sicilia. L’indagine dei carabinieri di Caltanissetta ha portato alla scoperta di una organizzazione che, attraverso due società messinesi, organizzava la raccolta del rame rubato in tutta la Sicilia, ne gestiva il deposito e ne curava poi il trasferimento in una fonderia del nord Italia che poi, dopo la “lavorazione” lo riavviava nel circuito industriale. I quattro indagati, titolari di aziende nel settore di metallo e rottami, sono accusati da procuratore aggiunto di Messina Sebastiano Ardita e dai sostituti Roberta La Speme e Antonio Carchietti, di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio per avere gestito a monte e a valle la filiera dell’organizzazione finalizzata ai furti e poi al successivo reimpiego del metallo. Due aziende sono anche sequestrate perché si sospetta che l’attività sia consistita nella raccolta, nello stoccaggio e nel successivo trasferimento del rame. I furti, scrivono i magistrati “hanno conseguenze anche per la collettività oltre che in termini di sicurezza pubblica”. Secondo i Pm vi è un fiorente “mercato nero di tali componenti metalliche, favorito anche dalla facilità con la quale detti materiali vengono riciclati”.

COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA
Di più su questi argomenti: