Notizie Locali


SEZIONI
Catania 11°

Archivio

Catania bene Comune: «Serve una gestione pubblica da parte degli enti locali nel settore rifiuti»

Di Redazione |

«Dopo le coraggiose mobilitazioni dei comitati territoriali contro le discariche della Società Sicula Trasporti, dopo anni di impegno delle associazioni ambientaliste, dopo il lavoro di inchiesta della Commissione Regionale antimafia guidata da Claudio Fava, oggi la magistratura e la Guardia di Finanza procedono al sequestro degli impianti di gestione dei rifiuti e della discarica della famiglia Leonardi, i cui vertici sono stati arrestati. Per l’ennesima volta le società che si occupano di rifiuti in Sicilia sono raggiunte da indagini per traffico illecito di rifiuti, frode, corruzione, concorso esterno in associazione mafiosa. Un film già vistodecine di volte». Così in una nota, il movimento Catania bene Comune sull’inchiesta che ha portato all’arresto dei titolari della Sicula Trasporti.

«Il settore della gestione dei rifiuti, negli anni completamente privatizzato, ha creato un sistema imprenditoriale parassitario che si arricchisce enormemente grazie ai soli soldi degli enti locali, delle tasse dei cittadini. Un business di centinaia di milioni di euro che in Sicilia ha dimostrato di poter comprare, attraverso le formule più subdole di corruzione, funzionari pubblici, esponenti politici, autorizzazioni urbanistiche, certificati ambientali, elezioni. Nel solo mese di marzo 2020 il solo Comune di Catania ha pagato alla Sicula Trasporti 1 milione 697mila euro per il conferimento in discarica dei rifiuti. Altri 4 milioni 387milaeuro sono stati pagati nel mese di marzo dal Comune di Catania all’azienda privata che si occupa del servizio di raccolta dei rifiuti in città».

«La stessa azienda citata nelle carte dell’operazione antimafia “Malupassu” contro il clan Santapaola, perché suoi dipendenti, di cui uno arrestato per mafia, discutevano di avanzamenti di carriera dentro l’azienda, quale tornaconto dell’impegno elettorale in favore del candidato del Pd alle elezioni regionali del 2017, Villari».

«La gestione dei rifiuti non può più essere un business per i privati, non può più essere lo strumento per alimentare clientele politiche ed elettorali. Non possono essere ancora i cittadini e gli enti locali a pagare i privati per una gestione criminale e contigua alla mafia. Non si può più accettare il ricatto dei cartelli delle aziende che disertano le gare pubbliche per favorire il ricorso ad appalti ponte e proroghe molto più remunerativi e con più alti margini di profitto».

«Per essere dalla parte della legalità non bastano i giusti plausi alle forze dell’ordine e alla magistratura, serve che i comuni, a partire dal Comune di Catania, si dotino di società pubbliche per la gestione dei rifiuti, dalla raccolta al conferimento, con un controllo diretto della cittadinanza e degli organi istituzionali. Una virtuosa gestione diretta può garantire servizi di qualità, ridurre la corruzione e eliminare il pericolo di infiltrazioni mafiose. Una gestione diretta dei rifiuti consente di risparmiare le risorse destinate al profitto aziendale e di investire davvero nella raccolta differenziata e nella riduzione deirifiuti».

«Chiediamo all’amministrazione comunale di Catania di abbandonare preconcetti ideologici, ormai vetusti e smentiti dai fatti, e di avviare l’iter di pubblicizzazione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Ne guadagnerebbero la città e le future generazioni. Chiediamo all’amministrazione comunale di Catania di verificare se nella gestione dell’appalto per la raccolta dei rifiuti siano stati compiuti illeciti circa le progressioni di carriera o le assunzioni di nuovo personale, alla luce delle recenti inchieste della magistratura. Chiediamo infine all’amministrazione Pogliese di intervenire attraverso una commissioneindipendente per far luce sulle eventuali infiltrazioni mafiose nella gestione dei rifiuti a Catania».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


Articoli correlati