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Al via il Festival: verso una sfida tutta siciliana tra Fragola e Il volo

Al via il Festival: verso una sfida tutta siciliana tra Fragola e Il volo

Ecco le pagelle ai 20 big della canzone italiana che si esibiranno sul palco dell’Ariston

Di GIUSEPPE ATTARDI Nos |

SANREMO – Sfida tutta siciliana al Festival di Sanremo che si apre oggi: tra i favoriti per la vittoria della kermesse musicale il catanese Lorenzo Fragola, vincitore di “X Factor”, e il trio Il Volo. L’edizione di Carlo Conti – come spiegato dallo stesso presentatore affiancato da Rocio Munoz Morales, Emma e Arisa – sarà all’insegna della «tradizione» e «riunirà le famiglie italiane», sarà un Festival della normalità. Ma, una volta sentite le canzoni in gara, fose anche della mediocrità. Ecco le nostre pagelle ai 20 “big” che saliranno sul palco dell’Ariston in ordine di apparizione delle prime due serate:   CHIARA – “Straordinario” Accattivante e contagiosa ballata ariosa, ben cantata. In questo caso l’amore porta fino al Paradiso. E’ tra i candidati al podio. Volenterosa. Voto: 5.5    GIANLUCA GRIGNANI – “Sogni infranti” Se questa è la «più bella canzone della mia vita», come ha detto l’autore, stendiamo un velo pietoso sulle altre. E’ il Grignani di sempre. Sbiadito. Voto: 5   ALEX BRITTI – “Un attimo importante” Dopo una iniziale citazione hendrixiana, resta sospeso tra violini e soliti accordi. Una ballata sui miracoli che può fare l’amore. Banale. Voto: 5   MALIKA AYANE – “Adesso qui (nostalgico presente) ” Buia e delicata, quasi una sorta di preghiera d’amore, interpretata puntando più sulle sfumature che sull’effetto. Raffinata. Voto: 5.5   DEAR JACK “Il mondo tranne noi” Nel Festival delle ballate, è l’unica virata verso un pop rock di maniera senza grandi sussulti. Confusi. Voto 4.5   LARA FABIAN – “Voce” “Il canto limpido” della cantante belga–canadese con cittadinanza italiana e origini catanesi non riesce a liberare dagli eccessivi barocchismi una canzone stile anni Sessanta che insegue modelli alla Celine Dion. Vintage. Voto: 5.5   NEK – “Fatti avanti amore” Nek dà una scossa pop dance, tra echi di Coldplay. Prima imitava Sting, ora Chris Martin. Sogni infranti. Voto: 5   GRAZIA DI MICHELE-MAURO CORUZZI – “Io sono una finestra” E’ un abito di sartoria d’alta classe cucito su misura da Grazia Di Michele per Mauro Coruzzi, alias Platinette. Piano jazzato e archi, atmosfere retrò per sostenere le due voci che si intrecciano. A rischio stonatura, ma diversi. Voto: 6   ANNALISA – “Una finestra delle stelle” La voce c’è, ma a fare cilecca è Francesco “Kekko” Silvestre. Debole, banale e ripetitiva filastrocca, annegata nei violini e nel miele. Vani gli sforzi dell’interprete nel risollevarla. Diligente. Voto: 4.5   NESLI – “Buona fortuna” Sul filone Kekko Silvestre s’inserisce, ma con più originalità, questa ballata scritta dall’ex Boppin’ Kids Brando, alias il catanese Orazio Grillo, che dei Modà è stato il “deus ex machina”: suo il graffio rock che introduce al ritornello. Poco coraggioso. Voto: 5.5   NINA ZILLI – “Sola” Vintage, come per abitudine, Nina Zilli non si libera del cliché di Amy Winehouse de’ noantri. Un blues con sfacciati rimandi a “Feelin good” di Michael Bublé ed a Nina Simone. Una sòla (alla romana), tarocco. Voto: 4   MARCO MASINI – “Che giorno è” Il cantautore toscano, che a Sanremo vinse nel 2004, gioca nel suo stile sofferto e melodrammatico su un amore in crisi che tenta di riaccendere in “Che giorno è”. Melò. Voto: 5.5   ANNA TATANGELO – “Libera”Altra ballata “griffata” Kekko Silvestre, che spiega i miracoli dell’amore “che trasforma in una nuvola nel vento che si dondola”, frase che sembra provenire dai tempi di Nunzio Filogamo. Ma la voce monotonale e priva d’espressione di Anna Tatangelo non riesce a far volare la canzone. Purtroppo per lei, la chirurgia estetica può modellare seni, labbra, nasi e lati b, ma non le ugole. In galera. Voto: 3   RAF – “Come una favola” Insieme con Saverio Grandi, costruisce una canzone difficile ma di grande eleganza: un po’ retorica nel testo, riesce a salire verso il finale. Di classe. Voto: 5.5   IL VOLO – “Grande amore” Le tre voci tenorili faranno spellare le mani al pubblico dell’Ariston. Ugole bollenti dispiegate per una canzone neomelodica con uno sviluppo tra musical e romanza pop, che non teme di sconfinare nel kitsch. Se mettono d’accordo nonne e nipotine, hanno la vittoria garantita. Polpettone. Voto: 6   IRENE GRANDI – “Un vento senza nome” L’unica a emergere davvero nelle musiche e nel testo. Racconta una storia vera, di una donna che ha il coraggio di scegliere, di abbandonare il marito violento. Introdotta dal piano di Stefano Bollani, è una ballata irregolare e senza enfasi. Coraggiosa. Voto: 6.5   BIGGIO E MANDELLI – “Vita d’inferno” Da Soliti Idioti propongono una comicità demenziale che spesso cade nel trash. Da Biggio e Mandelli sono protagonisti di una divertente marcetta dall’humour nero, nello stile di Cochi e Renato, “griffata” da Roy Paci che dirige orchestra e banda e suona la tromba Bravi. Voto: 7+   LORENZO FRAGOLA – “Siamo uguali” C’è lo zampino di Fedez nella canzone con cui debutta al Festival il cantante catanese, fresco vincitore di “X Factor”: inizio incalzante, sviluppo sostenuto, è un pezzo ballabile e radiofonico. E’ uno dei pochi brani a non essere gravato da un arrangiamento orchestrale ingombrante e ne acquista in gradevolezza, anche se da uno così giovane (19 anni) è lecito aspettarsi qualcosa di più coraggioso. E’ tra i favoriti. Candido. Voto: 6   BIANCA ATZEI – “Il solo al mondo” Altra ballata firmata da “Kekko” Silvestre e affidata alla voce roca della carneade Bianca Atzei, un surrogato di Giusy Ferreri. Molta melodia, voce spiegata e arrangiamenti melodrammatici. Igienista dentale mancata. Voto: 3.5   MORENO – “Oggi ti parlo così” Giochi pirotecnici di rime per il rapper, virtuoso senza senso del freestyle. Bla, bla, bla. Voto: 3.5

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