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Arresto pianista, accusa di estorsione maturata nella sfera personale e non lavorativa

Di Redazione |

Giarre (Catania) – Ancora poche notizie sui motivi che hanno portato all’arresto di Gianfranco Pappalardo Fiumara, il pianista ripostese finito in carcere con l’accusa di estorsione. Gli investigatori su questa vicenda continuano a mantenere uno stretto riserbo e dalle poche notizie filtrate è emerso che la presunta estorsione sarebbe avvenuta nei giorni scorsi in un “contesto personale”.

L’accusa è pesante  per un musicista di fama internazionale, quasi difficile comprenderlo. Sta di fatto che l’artista ripostese è stato platealmente arrestato all’uscita dalla chiesa San Matteo di Trepunti di Giarre, poco prima delle 15 di giovedì pomeriggio.

Pappalardo è stato bloccato e sottoposto ad un controllo personale dai carabinieri, in abiti civili, che lo attendevano all’uscita della chiesa dove il musicista si era recato. I militari hanno perquisito anche la sua a auto, una “Toyota”, parcheggiata sulla strada e lo hanno poi condotto alla stazione dell’Arma dove è stato interrogato a lungo. Solo a notte fonda, su disposizione del magistrato, Pappalardo Fiumara è stato condotto nel carcere di Piazza Lanza a Catania. I fatti contestati, ritenuti molto gravi, infatti, non avrebbero alcun legame con l’attività lavorativa del maestro, 41 anni, di Riposto, pianista e solista, rientrato in questi giorni dalla Moldavia, dove era stato invitato ad un evento svoltosi al teatro di Stato di Chisinau, quale ambasciatore della cultura operistica italiana, in occasione del 73° anniversario della nascita della Repubblica Italiana.

Le indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Giarre avrebbero fatto leva sulla collaborazione della vittima di Pappalardo Fiumara che avrebbe consegnato agli investigatori materiale probante (in particolare la registrazione audio di una conversazione che confermerebbe il reato contestato all’indagato). Vale a dire esplicite richieste di denaro che avrebbero spinto la vittima a rappresentare un quadro dettagliato ai carabinieri consentendo loro di costruire l’impianto accusatorio, poi pienamente condiviso dal magistrato inquirente. A questo punto sono scattate le indagini e i pedinamenti, fino a quando, due giorni fa, non è scattato il “blitz”, a Trepunti, poco distante laa chiesa della minuscola frazione all’ingresso sud di Giarre, davanti a decine di automobilisti in transito lungo la Statale 114.

Per oggi, alle 11, era atteso l’esito dell’udienza di convalida dell’arresto innanzi al gip di Catania. Pappalardo Fiumara è assistito all’avvocato Enzo Guarnera che ieri mattina ha incontrato in carcere per un primo colloquio. Intanto ieri la Fondazione Festival Pucciniano di Viareggio, appresa la notizia dell’arresto del pianista, consulente della Fondazione ha deciso, in via cautelativa, di sospendere l’incarico di consulenza. «Sono amareggiato per la notizia che riguarda un consulente per i rapporti con il Mibac della Fondazione Festival Pucciniano, che, come riportato dalla stampa, avrebbe in questo momento gravi problemi con la giustizia – ha dichiarato in una nota Alberto Veronesi, presidente della Fondazione –; di comune accordo con il consiglio di amministrazione e, per mia diretta iniziativa, il professionista viene immediatamente sospeso dalla carica. Riponiamo nella magistratura la massima fiducia ed esprimiamo il più vivo auspicio che egli possa dimostrare la sua totale estraneità ai fatti contestatigli».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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