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Guida Michelin, a Catania brilla la prima Stella: giovane ristoratore taglia il traguardo

Di Redazione |

Catania conquista la sua prima stella Michelin. La celebre Guida che assegna ogni anno le stelle come riconoscimento di qualità, ai ristoranti italiani, nella sua edizione 2019, inserisce nel suo prestigioso elenco il ristorante catanese “Sapio”. L’ambìto traguardo per la città etnea è stato tagliato dal giovane chef del locale, Alessandro Ingiulla, 26 anni, che si è dedicato all’arte della cucina sin da quando aveva 14 anni. Lui è uno di quei talenti che si è voluto scommettere nella sua terra, e così dopo alcuni anni trascorsi tra l’estero e il Nord Italia, ha deciso di tornare a Catania e puntare su un raffinato ristorante gourmet, in cui propone prelibatezze innovative come lo “Spaghetto freddo” con centrifuga di pomodoro e olio nuovo dell’Etna, scampo crudo e polvere di alghe. 

Alessandro Ingiulla al momento della premiazione

Tra le new entry in Sicilia, nella Guida Michelin, che hanno conquistato una stella, figura anche il St. George, ristorante del “The Ashbee” hotel di Taormina. Un riconoscimento che ad Heinz Beck, chef di origini tedesche già pluristellato, ha fatto celebrare una doppietta (tre stelle per lui alla Pergola di Roma, e una a Taormina). Nella location della Perla dello Jonio, in realtà il maestro della cucina non può sempre essere presente, ma sotto la sua sapiente guida, un altro giovane chef napoletano, Giovanni Solofra, è a capo della brigata.

Heinz Beck e Giovanni Solofra

Tra gli altri ristoratori “stellati” in Sicilia, c’è chi conferma il suo prestigio e chi invece lo perde. “Declassato”, avendo perso una stella, “Il Principe Cerami” di Taormina.

Rimangono invece nel firmamento dei migliori i ristoranti: La Madia di Licata, (due stelle), il Duomo e La Locanda di Don Serafino a Ragusa (due stelle), e a seguire con una stella: Shalai (Linguaglossa), Coria (Caltagirone), Accursio e La Fenice (Ragusa), Il Bavaglino (Terrasini), Bye Bye Blues (Mondello), I Pupi (Bagheria), La Capinera (Lido Spisone, Taormina), Il Cappero (Vulcano) e Signum (Salina).

C’è, infine, chi deve accontentarsi, si fa per dire, di una semplice menzione: Osteria Expanificio (Agrigento), Me Cumpari Turiddu (Catania), La Sirena (Ganzirri), Trattoria da Angelo (Sinagra), Nangalarruni (Castelbuono), Palazzaccio (Castelbuono), Buatta Cucina Popolana (Palermo), Terrazza Costantino (Sclafani Bagni), Andrea-Sapori Montani (Palazzolo Acreide).

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