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Violenza sulle donne

«Durante lockdown casi in aumento: occorre cambio culturale»

Di Assia La Rosa |

Una società stretta nella morsa degli stereotipi, con modelli culturali ormai superati che vedono al centro la logica della discriminazione e delle differenze di genere. Una collettività che ha bisogno di un cambiamento di rotta, di una maggiore solidità nei rapporti e di una rinnovata fiducia verso il prossimo per superare alcune barriere ancora tristemente protagoniste di questa contemporaneità. Tutte riflessioni emerse durante l’incontro organizzato dall’Ordine e della Commissione Pari Opportunità dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Catania, con la partecipazione dell’Ordine di Siracusa, in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne (25 novembre).

«Una tematica importante e, purtroppo, ancora di grande attualità – ha commentato il presidente della categoria etnea Giorgio Sangiorgio – Tutti dovrebbe riflettere su questo argomento, non solo oggi, ma ogni giorno. Per una volta mettiamo da parte i numeri, le statistiche e la contabilità per prenderne consapevolezza e non girarci dall’altra parte. Un argomento ancora più sentito in questo periodo difficile, che ha avuto risvolti psicologici e conseguenze non indifferenti. Le alte percentuali di violenza devono spingerci a mettere in campo ulteriori soluzioni da affiancare a quelle già in atto: serve investire sulla sensibilizzazione e sull’educazione alle differenze. Non per annullarle, ma per metterle a valore garantendo uguali diritti a tutte e a tutti». 

Spunto di riflessione il ciclo letterario del CPO dell’Ordine di Catania e il libro “Da sempre e per sempre. Due amiche, un viaggio e un segreto” della giornalista ed esperta di comunicazione Sarah Donzuso perché «è necessario fermarsi e pensare se vogliamo che cambi qualcosa. È fondamentale educare – specialmente i figli maschi – in quanto la lotta alla violenza di genere va praticata tutti i giorni. Non solo quella fisica, che troppo spesso miete vittime, ma anche quella psicologica», ha aggiunto il rappresentante dell’Ordine siracusano Massimo Conigliaro. Che ha proseguito: «Purtroppo non è raro sentire di vittime che continuano a subire violenze dal compagno perché innamorate o per paura di denunciare. O di donne succubi di aguzzini, come nel caso della tratta e della prostituzione. Serve analizzare la realtà attentamente e creare delle politiche idonee per contrastare questi fenomeni. Ulteriore passo in avanti sarebbe anche dare autonomia di spesa al ministero della Pari Opportunità per le proprie iniziative».

«Dati alla mano – ha evidenziato la presidente del CPO etneo Simonetta Murolo – il numero di vittime durante il lockdown è aumentato vertiginosamente e nel 2020 sono già stati registrati 91 femminicidi. Le armi per combattere la violenza sulle donne e quella di genere sono il confronto, la presenza di persone disposte a sostenere le vittime e un vero e proprio cambiamento del modello sociale attuale. “Da sempre e per sempre” è stato per noi strumento di confronto e riflessione. Non un racconto di soprusi e vessazioni, ma di un rapporto salvifico contro la violenza. Tutti possono avere un ruolo importante, anche noi commercialisti individuando chi sfrutta mogli o compagne per creare imprese attraverso intestazioni fittizie».

«Serve cultura, cambiamento. Serve fare rete sul territorio. Serve rafforzare i rapporti con gli altri per avere fiducia nel prossimo. La società di oggi vede primeggiare l’individualismo e l’esclusione della donna in alcuni settori, quando il suo apporto potrebbe rappresentare una grande occasione di crescita collettiva», hanno concluso la presidentessa della Commissione Pari Opportunità Conferenza Ordini Toscani Rita Capotondi, il membro della Commissione Pari Opportunità Siciliana (Odcec Siracusa) Graziella Breci e la giornalista e scrittrice Sarah Donzuso.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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