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Bimbo dimenticato in auto: cos’è l’amnesia dissociativa transitoria

Di Redazione |

«Un buco nero nell’attenzione, una fase in cui si è proiettati anzichè su quello che si sta facendo, su ciò che si dovrà fare successivamente. Ciò fa si che la mente memorizzi un’azione come già fatta, mentre così non è ma non ce ne ricordiamo». Così la psicologa e psicoterapeuta Paola Vinciguerra, presidente di Eurodap (Associazione europea per il disturbo da attacchi di panico) e supervisore Emdr (desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari, un metodo utilizzato per la cura di disturbi post-traumatici) descrive l’amnesia dissociativa, che ha portato al proscioglimento di diversi genitori riconosciuti incapaci di intendere e volere quando hanno dimenticato in auto i loro figli, poi morti.

«Ciò deriva spesso dall’abitudine, da comportamenti automatici nei quali non mettiamo la dovuta attenzione – spiegaVinciguerra – un gesto quotidiano, una prassi come quella di portare il bimbo a scuola è legato in questo caso a un processopratico di disbrigo di un’incombenza piuttosto che a un’emozione, mentre dovremmo proprio recuperare la fase emozionale di ciò che facciamo per evitare di commettere errori che in alcuni casi possono essere fatali».

Ciò che è accaduto nella mente del papà di Catania, ovviamente con conseguenze meno tragiche, «è una cosa comune, la nostra quotidianità è piena di piccoli atti mancati e lo stress che accumuliamo per le tante cose da fare gioca un ruolo rilevante, perché tendiamo a “eliminare’ tutto ciò che è abitudine, prassi – conclude l’esperta – dovremmo invece imparare a fare una cosa per volta, pensando solo dopo alla successiva, allenando la parte destra del nostro cervello, quella legata alle emozioni, a sentire».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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