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Cuffaro a Messina: «Il mio tempo per la politica attiva è finito»

L'ex presidente della Regione siciliana e leader della Dc Nuova nella città dello Stretto per presentare la lista di candidati del suo partito e per sostenere il candidato a sindaco del centrodestra

Di Redazione |

«Musumeci è il candidato uscente e ha tutto il diritto di candidarsi. Ci sono valutazioni diverse che vengono da altri partiti. Così come si è trovato il modo di ragionare insieme per trovare una soluzione alle comunali, si cominci a ragionare insieme per trovare una candidatura unitaria per la presidenza della Regione. Ogni cosa a suo tempo». Lo ha affermato l’ex governatore Totò Cuffaro a Messina per presentare la lista di candidati del suo partito, Dc Nuova, che appoggia il candidato a sindaco del centrodestra, Maurizio Croce.

«La Dc Nuova è un partito di centro e vuole riportare all’interni del sistema politico un’idea che sia innanzitutto ispirata dalla dottrina sociale della chiesa con riferimenti importanti alla famiglia, al lavoro, all’accoglienza e alla solidarietà». «Lavoriamo perché questo messaggio di centro – ha aggiunto – sia sempre più condiviso da altri e che nella coalizione possa crescere sempre di più un’area moderata, per cui la coalizione possa tornare ad essere di centrodestra. Mentre adesso la coalizione è prettamente di destra poco di centro. Il nostro partito si colloca nel centrodestra, Maurizio Croce a Messina è il candidato della coalizione, e riteniamo sia un ottimo candidato per amministrare questa città. Ha già dato prova di saper amministrare con coraggio, passione e rigore morale. Per quel che ci riguarda – ha osservato l’ex governatore – siamo impegnati affinché la città di Messina possa avere un’amministrazione di centrodestra». 

«Ringrazio l’avvocato Salonia per la sua iniziativa di costituire un comitato e di avviare una raccolta firme nei miei confronti per chiedere che io possa candidarmi, ma il mio tempo per la politica attiva è finito. Nel senso che non ho intenzione di candidarmi e di tornare ad essere votato», ha quindi commentato Cuffaro. "La riabilitazione in generale è un meccanismo previsto dalla procedura penale della legge – ha aggiunto – qualora si decidesse di farlo si dovrebbe attivare una procedura per arrivare a questo risultato. Credo che in un Paese come il nostro dove la pena viene considerata riabilitativa, va da sé che dopo che la persona si è rieducata possa tornare a fare il suo lavoro. E se uno fa il medico, l’avvocato, l’ingegnere, l'architetto e viene interdetto perpetuamente dall’avere rapporti con la pubblica amministrazione – ha osservato – è chiaro che la rieducazione che non ha seguito. Penso che bisogna prevedere nel principio costituzionale che una volta rieducati si possa tornare a fare quello che faceva». 

«La mia vicenda giudiziaria è piuttosto complicata e non ne parlo mai. Certamente hanno escluso qualsiasi mia collusione con la mafia. Ci sono tre gradi di giudizio l’hanno escluso. C'è invece un singolo episodio di favoreggiamento che mi è stato contestato, prima semplice poi aggravato dalla mafia, poi il procuratore generale ha ritenuto che non ci fosse l’aggravante, e infine la Cassazione ha deciso che c'era». «Io rispetto le sentenze – ha aggiunto – come è giusto che sia, soprattutto quelle che ti graffiano le carni perché è più difficile rispettare le sentenze ti hanno fatto del male. È facile rispettarle quando graffiano le carni degli altri. Rispetto anche questa sentenza – ha concluso – che mi ha creato sofferenza, dolore e anni di privazione della libertà. Ritengo di aver fatto il mio dovere e il mio diritto di rispettare la sentenza. Perché i doveri si ottemperano e i diritti si scelgono». 

E poi ancora sul Ponte sullo Stretto: «Il Ponte sullo Stretto l’ho voluto, l’ho messo nel mio programma. E lo stavamo realizzando. Abbiamo fatto la società Ponte sullo Stretto, c'erano i finanziamenti ed avevano persino iniziati i lavori durante il mio governo». "Poi quando venne eletto Prodi – ha aggiunto Cuffaro – l’allora ministro Di Pietro ha tolto i soldi e la possibilità di realizzare l’opera, facendo un’ingiustizia non solo ai siciliani ma all’intero paese. Sono ancora convinto della necessità del Ponte che sarebbe molto utile ai siciliani. Speriamo che ci sia la volontà di farlo e non ci siano le solite sceneggiate come altre volte".COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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