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L'intervista

Lega, Germanà: «Sgonfi senza Mpa? Noi nell’Isola a doppia cifra»

Il colloquio con il senatore leghista, vicecapogruppo a Palazzo Madama

Di Mario Barresi |

«Un copione già messo in scena». Per Nino Germanà «la disinvoltura con cui Raffaele Lombardo cambia idea non stupisce». Ma il vicecapogruppo della Lega a Palazzo Madama è «perplesso dal fatto che tirandosi fuori da un’alleanza con un partito pontifichi poi su chi vada candidato in quella lista». Il senatore messinese (nella foto), esponente di punta del gruppo che fa capo a Luca Sammartino, in un colloquio con La Sicilia difende il suo partito che «ha generosamente messo a disposizione dei movimenti civici e territoriali, che non hanno la forza di superare lo sbarramento, un progetto politico da condividere». Smentisce che la lista sia “sgonfiata” dall’addio dell’Mpa, addirittura col seggio in forse: «La Lega oggi in Sicilia cresce di giorno in giorno e ha una classe dirigente di rispetto con quattro parlamentari nazionali, una a Bruxellese e sei all’Ars tra cui il vicepresidente della Regione e l’assessore alla Formazione». Insomma, «siamo 11 in tutto e, considerando solo la prima linea, è già a una lista e mezza. E in una competizione tutta interna possiamo esprimerci al meglio». Magari non tutti i big saranno allineati e coperti, ma ci sono, ricorda, «oltre 400 amministratori locali tra cui moltissimi bravi sindaci».

La sferzata contro Lombardo

E dunque la sferzata contro l’ormai ex alleato: «Quando Lombardo parla di “ruolo minore” a chi o a cosa si riferisce? Non so cosa succede in altre regioni, ma in Sicilia le posso assicurare che Salvini non ha chiesto a nessuno la disponibilità, ma siamo stati noi a darla perché sentiamo la responsabilità del risultato proprio per il ruolo che ognuno di noi riveste». In campo è pronto a correre in prima persona: «Io ho già dato pubblicamente la disponibilità già mesi fa e la foto per i manifesti è pronta». E ricorda che «la Lega a Messina ha sei consiglieri, praticamente come Milano e sono in arrivo il settimo e anche l’ottavo». Insomma, «sono pronto più che mai: mi prudono le mani…».

Il mancato asse Lega-MpA all’Ars

Germanà torna sul mancato asse Lega-Mpa all’Ars: «Come in un matrimonio, per farlo bisogna essere in due: entrambi convinti. Non è carino che si vada in casa di altri a dettare le regole e poi le nozze necessitano dei giusti tempi». Per il senatore «a Lombardo non interessava l’intergruppo, ma voleva strumentalmente usarlo, in quella fase, come un grimaldello sul governo regionale e non come uno strumento per condurre battaglie comuni. Da qui le nostre perplessità: il tempo ci ha dato ragione». Poi tira fuori «il detto siciliano che dice che “a sciarra è pa cutra” (la lite è per la coperta, ndr): se non fosse così per chi si dichiara di essere autonomista con il Ponte come priorità dovrebbe votare per l’unico partito che oggi dopo decenni di chiacchiere lo realizzerà. Dispiace che ideali e progetti politici passino in secondo piano rispetto a tatticismi e mero interesse personale». Infine, il pronostico: «Alle Europee in Sicilia la Lega sarà una sorpresa a due cifre, con buona pace di Lombardo».

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