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Manovra regionale, “piangono” in tanti: ecco la mappa dei tagli

Di Giuseppe Bianca |

Tabella G. Al trasporto pubblico locale, rispetto allo scorso anno andranno in meno 42.879.991,27 euro e si passerà da 158.751.877,56 a 115.871.886,29 euro. Sempre dalla stessa categoria di risorse spariscono 2.328.018,98 euro per i lavoratori impegnati nei cantieri di servizio che percepiscono il reddito minimo inserimento. I trasferimenti agli enti locali per i centri antiviolenza e le case di accoglienza subiscono un taglio di 801.782,1 euro.

Forestali. Il totale richiesto per coprire le spese del taglio ammonta a 53.069.153,34 euro. Somma dirottata sul Fondo di Sviluppo e Coesione e non a carico del bilancio regionale.

Enti regionali. Vengono recuperati 17.013.581 euro con tagli che incidono sulle casse di: Enti Parco (-3.427.937 euro); Ersu (- 2.461.041 euro); personale cooperative agricole e cantine sociali (-1.231.197 euro), ma anche “lacrime e sangue” per le Riserve naturali a cui viene affibbiato un preoccupante segno meno dinanzi alla cifra di 1.254.979 euro; all’Istituto Incremento Ippico vanno in meno 298.352 euro e all’Istituto Zootecnico 755.392 euro. Destino comune anche per Irvo (Istituto regionale del vino e dell’olio) con un poco rassicurante -572.964 euro, per il personale dell’Ente Fiera del Mediterraneo (-325.946 euro), e per il Brass Group (515mila euro), ma anche sforbiciata di rilievo per l’indennità vitalizia a favore dei talassemici a cui vengono tolti 2.151.470 euro. All’Istituto Florio e Salamone vanno in meno 154.929 euro, 570mila in meno ai Consorzi universitari, ma soprattutto un milione in meno per i fondi dell’obbligo scolastico. Minori risorse anche per il Corfilac (281.479 euro) e gli Ipab (422mila euro) e tagli anche su scuole paritarie (601.460 euro) e manutenzione straordinaria delle scuole (261mila).

Teatri. Non si salvano, nella dura legge dei tagli della Finanziaria le associazioni e gli enti teatrali, unitamente al fondo unico regionale per lo spettacolo (Furs). Per il Teatro Bellini di Catania la riduzione programmata ammonta a 1.843.522 euro; e 100mila euro in meno per lo Stabile di Catania; poco meno di un milione di taglio (918.990 euro) per il Teatro di Messina, mentre le minori entrate per la Foss si fermano a 429.480 euro. Al Massimo di Palermo tagli in arrivo invece per 265mila euro e 84.400 euro per il Teatro Biondo di Palermo. Su un totale di 7 milioni e mezzo di euro il fondo unico regionale per lo spettacolo viene contratto di un milione 665.361 euro, e l’Inda arretra in termini di dotazione di 48.570 euro così come Taormina Arte (-543.640).

Ex Tabella H. Croce e delizia delle cronache parlamentari, caduta in disgrazia e depotenziata negli anni, la tabella che riassume i fondi per una serie di associazioni ed enti sparsi nel territorio regionale accusa un ulteriore taglio di quasi un milione di euro (-930mila euro).

Altri tagli. Completano il dettaglio delle varie some prelevate per far quadrare i conti anche il minore contributo (1.111.381 euro) all’Università Kore di Enna, all’Unione ciechi (-573.755 euro) e alla Stamperia regionale Braille (576.141 euro) e ancora il taglio sulle somme alla Keller (-313.487 euro) a Florio e Sal (-100mila euro) e all’Aras (Associazione regionale allevatori Sicilia) a cui vanno in meno 281.350 euro.

Tagli al Bilancio. Si trovano nel Bilancio, il cui articolato è stato approvato dall’Ars, e non nella Finanziaria, i tagli sul Fondo Pensioni (buonuscita) dei regionali pari a 9.617.030,80 euro per l’esercizio 2019 e i prelievi per il 2020 di 18.803.264,28 dal fondo di riserva per le spese obbligatorie.

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