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Inquinamento nel triangolo industriale, il Procuratore di Siracusa: «Il territorio merita maggiore attenzione»

Di Redazione |

SIRACUSA – «Non è un’attività conclusiva e non celebriamo un trionfo. Il territorio merita attenzione per un problema molto sentito dalla popolazione». Così il procuratore di Siracusa Fabio Scavone chiarisce i contorni dell’inchiesta sui miasmi avvertiti dalla popolazione siracusana provenienti dalla zona industriale. «Abbiamo analizzato la qualità dell’aria dal punto di vista olfattivo – ha detto – I tre consulenti hanno effettuato uno screening accurato confrontando dati passati e attuali».

Il sostituto Salvatore Grillo, entrando nel dettaglio, ha evidenziato che i consulenti hanno elaborato un calcolo matematico che ha reso possibile ricondurre all’emissione inquinante, idrocarburi non metanici, e all’incidenza di ogni impianto. «Abbiamo impianti in cui manca l’Aia, come al depuratore Ias che operava con una autorizzazione regionale del 2009. All’Ias abbiamo trovato anche un impianto di deodorizzazione collaudato nel 2005 e mai entrato in funzione. Alla Sasol l’Aia è del 2010. La Versalis operava con un’Aia del 2013. Ma nelle prescrizioni imposte abbiamo riscontrato livelli di inquinamento superiori a quelli di legge».

Tra i 19 indagati ci sono i rappresentanti legali delle aziende e nel caso dell’Ias anche i componenti del cda, relativi al periodo tra gennaio 2014 e giugno 2016. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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