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c'è l'autorizzazione

Siracusa, il depuratore Ias torna a funzionare: arriva l’ok della Regione

Concessa all’amministrazione giudiziaria del depuratore l’autorizzazione alle emissioni e allo scarico nel rispetto delle normative vigenti

Di Massimiliano Torneo |

La Regione ha rilasciato l'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) necessaria a consentire la ripresa dell'attività dell’impianto di depurazione Ias di Priolo, posto sotto sequestro dall’autorità giudiziaria lo scorso giugno. Ora l'amministrazione giudiziaria dell'impianto dovrà stabilire se è in grado di adeguare o meno gli impianti alle prescrizioni nei tempi richiesti dallo stesso decreto Aia. A quel punto il tribunale potrà decretare il dissequestro. E scongiurare, così, il blocco dell'intera zona industriale che in questo modo potrà ricominciare a conferire i propri reflui nel depuratore.

"Con questo provvedimento – ha detto l’assessore al Territorio e all’ambiente Toto Cordaro – è stata concessa all’amministrazione giudiziaria del depuratore l’autorizzazione alle emissioni e allo scarico nel rispetto delle normative vigenti, fissando criteri di qualità dei reflui industriali e garantendo la tutela della salute dei cittadini. Il nostro atto permette di scongiurare il rischio di blocco delle attività produttive del polo petrolchimico, al contempo pretende l’adeguamento della struttura alle prescrizioni più elevate in materia. Un risultato raggiunto grazie alla collaborazione fra tutte le Istituzioni del territorio, a cominciare dalla Prefettura di Siracusa".  

Secondo il decreto assessoriale l’esercizio dell’impianto dovrà, infatti, avvenire nel rispetto delle precise prescrizioni e dei valori limite di emissione per gli inquinanti indicati nel parere istruttorio conclusivo della Commissione tecnica specialistica regionale, nei pareri degli Enti competenti in materia ambientale, di Arpa Sicilia e nelle prescrizioni del sindaco del Comune di Priolo.  

L’Aia rilasciata alla Ias (Industria acqua siracusana spa) impone, inoltre, che venga avviato un percorso di adeguamento dell’impianto di depurazione affinché vengano raggiunti gli standard ambientali più elevati per la salvaguardia del territorio e della salute di residenti e lavoratori di questa area del Siracusano. "È un contributo importante – ha detto a La Sicilia l'assessore Cordaro -. Ci sono delle prescrizioni che non possono essere realizzate da un giorno all'altro, ma devono essere adottate in tot tempo".

In pratica se l'impianto sta producendo emissioni nocive 100, per le prescrizioni dovrà produrre 10, e nel frattempo ottiene l'autorizzazione a funzionare, mentre progetta la realizzazione dell'adeguamento. A pesare sull'emissione del decreto anche l'intervento della Prefettura di Siracusa e il rischio che il fermo dell'impianto avesse gravi ricadute sociali e occupazionali. Ora formalmente la palla passa all'amministrazione giudiziaria e di seguito sarà il magistrato a dissequestro. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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