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Speciale settimana santa

Enna, il ruolo centrale delle 16 Confraternite

Fino a mercoledì partono alla volta del Duomo. Venerdì in processione per la città e poi la solenne benedizione

Di Redazione |

L’inizio dei riti della Settimana Santa ennese è storicamente fissato con la Domenica delle Palme. Da oggi a mercoledì le sedici confraternite, ognuna in un giorno e in un orario prefissato, partono in processione dalla propria chiesa verso il Duomo per le ore di adorazioni anticipando il clou del Venerdì Santo quando tutte insieme in processione, precedendo i fercoli del Cristo Morto e dell’Addolorata e la Spina Santa, attraverseranno la città con tappa al cimitero per una solenne benedizione per poi tornare in Duomo.I riti proseguono la domenica di Pasqua con la “Paci” che segna l’incontro, dinanzi al Duomo, tra il Cristo Risorto e la Madonna e, sette giorni dopo, con la “Spartenza” quando i due simulacri ritorneranno nelle proprie chiese.

La tradizione pasquale ennese si arricchisce, da quest’anno, di una nuova e moderna realtà museale, inaugurata il 29 marzo e già fruibile al pubblico: il Museo delle Confraternite, un museo multisensoriale che vuole far giungere al visitatore, in ogni momento dell’anno, le emozioni della Settimana Santa ennese. L’odore dell’incenso, i colori delle mantiglie, la musica della banda e i prodotti tipici pasquali rappresentano il contorno dell’aspetto laicale delle confraternite e contemporaneamente diventano i protagonisti dell’aspetto popolare dei Riti della Settimana Santa.

Nel Museo delle Confraternite ogni sala rappresenta un senso. La prima sala espositiva è quella della vista all’interno della quale vengono esposti due ologrammi rappresentanti i due fercoli: del Cristo Morto e di Maria SS. Addolorata.

All’interno della seconda sala c’è un allestimento audio con le musiche della Banda Città di Enna e del Coro Passio Hennensis. Nella terza sala il protagonista è l’olfatto. L’incenso che accompagna tutte le processioni della Settimana Santa diventa, all’interno del percorso espositivo l’elemento immersivo che riporta il fruitore ai riti ennesi. Nella quarta sala una selezione dei 16 tessuti delle mantiglie delle confraternite viene messo al centro della stanza, invitando lo spettatore a interagire, attraverso il tatto con la sala espositiva.

La quinta sala posizionata al primo piano prevede il senso del gusto attraverso un “video mapping table” della preparazione delle “Cannatedde” e una degustazione delle stesse. L’ultima Sala è una sala immersiva che, attraverso il videomapping riprende gli affreschi presenti nell’ultima sala.Parte essenziale della storia della città di Castrogiovanni prima e di Enna dopo, sono state e sono le Confraternite che, nate sotto forma di corporazioni di arti e mestieri, s’impegnarono a promuovere i valori della cristianità con opere di carità e di assistenza ai bisognosi. I Rettori o Procuratori delle congregazioni, da sempre hanno sentito la necessità di unirsi in un’unica istituzione individuata come Collegio dei Rettori delle confraternite.

Il primo documento di costituzione e riconoscimento giuridico risale all’anno 1714. Trattasi di un Decreto Regio firmato dal Vicerè di Sicilia, Conte Annibale Maffei, il quale riconobbe il Collegio con la dizione di: Consiglio Economico delle Corporazioni Religiose di Enna. Esso partecipava fattivamente nell’Amministrazione della Cosa Pubblica oltre che a svolgere tutte le funzioni di natura religiosa.Scopo oggi del Collegio e quindi dei Rettori che lo compongono, continua ad essere la divulgazione dei principi della fede cristiana verso i giovani ed a trasferire alle nuove generazioni quei valori e quelle tradizioni che ci sono state tramandate dai nostri padri, che gelosamente custodiamo e che sono diventate oramai patrimonio culturale del popolo ennese. Al Museo delle Confraternite e al già esistente e fruibile Museo del Mito del Ratto di Proserpina si aggiungerà, a breve, un ulteriore spazio museale che avrà sede nel rinnovato Palazzo Chiaramonte, divenuto il palazzo della cultura della Città di Enna, che racconterà ai visitatori un ulteriore pezzo della storia ennese.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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