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Tornano gli Archi di Pasqua a San Biagio Platani

Tradizioni secolari, arte popolare e cultura innovativa: domenica prossima lo svelamento delle architetture effimere

Di Enzo Minio |

Tornano gli Archi di Pasqua e di Pane a San Biagio Platani, il centro collinare agrigentino, dove domenica prossima sarà inaugurata la suggestiva e artistica manifestazione che, legata alla celebrazione della Pasqua, affonda le sue radici nel XVIII secolo e che ha come fulcro lo svelamento delle imponenti architetture effimere, realizzate con materiali naturali e collocate lungo il corso principale del piccolo comune di 3mila abitanti.

Le opere architettoniche, esposte “en plein air” fino al 14 maggio, attirano ogni anno l’interesse di migliaia di turisti, curiosi di assistere ad uno spettacolo diffuso dalla forte connotazione identitaria.All’interno dei magazzini-laboratori, centinaia e centinaia di artigiani volontari della cittadina sono al lavoro già da settimane per dare vita a uno spettacolo unico al mondo, gli Archi di Pasqua o di Pane, straordinario esempio di arte popolare collettiva in Sicilia, fulcro centrale di un processo di rigenerazione culturale che il comune si prepara ad avviare grazie al progetto “RiGenerAzioni Archi di Piano 2030”, vincitore del bando borghi promosso dal ministero della Cultura nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

È proprio la comunità al centro della centenaria tradizione che unisce sapere artigiano, mito, tradizione religiosa e spirito contemporaneo. Le colossali opere piene di creatività e ingegno sono realizzate in gran segreto nelle settimane che precedono la Pasqua dai componenti delle due confraternite, quella tra “Madunnara” e “Signurara”, devoti rispettivamente alla Madonna e al Cristo Risorto. Tutto è realizzato con prodotti della natura, dall’intreccio di salici e canne ai mosaici di legumi e cereali. Porte, fontane, volte e cupole decorate a mosaico e ancora ninfe, lampadari di collane di datteri e cereali, pendono dall’alto incantando le centinaia di visitatori.

Il vero protagonista dei decori è il pane dalle forme più curiose, trasformato in un portale dagli intarsi dorati, oppure in fonti battesimali, quadri religiosi, fiori, piccoli nidi di uccelli e persino alberi, opera della maestria e dell’inventiva degli abitanti del paese. Il centro della manifestazione è il corso Umberto I, che viene vestito a festa con addobbi vegetali, canne, alloro, rosmarino e arance, che vengono decorati con maestosi manufatti in pane, cereali e “nimpe”, lampadari di grandi e medie dimensioni interamente realizzati a mano, come dalle immagini che ci propone in questa pagina il fotografo agrigentino Eduardo Cicala, con il suo libro di 120 pagine contenente 70 fotografie che raccontano la festa popolare.

«La nostra azione amministrativa e la realizzazione degli Archi di Pasqua pongono al centro il coinvolgimento della comunità sambiagese tutta – commenta Salvatore Di Bennardo, sindaco di San Biagio Platani – a partire dalla manifestazione “Archi di Pasqua 2023”, fortemente voluta da questa amministrazione dopo 3 anni di fermo, il processo partecipativo della comunità è stato riproposto, anche al fine di trasmettere ai giovani il patrimonio storico-culturale, permettendogli di conoscere e appropriarsi delle proprie radici e della propria memoria storica, diventando così attori principali nella tutela e valorizzazione delle proprie ricchezze».

«Ancor di più – continua Di Bennardo – con il progetto “RiGenerAzioni Archi di Piano 2030”, tutte le iniziative in corso di realizzazione sono finalizzate all’attivazione di processi partecipativi di crescita sociale, culturale ed economica che vedono coinvolti i bambini, i giovani, i meno giovani e gli anziani del paese».

L’amministrazione comunale si pone l’obiettivo di realizzare la rassegna “Archi d’Estate”, mantenendo un legame con la tradizione, di permettere la fruizione del Museo degli Archi di Pasqua con la creazione di audioguide tematiche e coinvolgenti “storytelling”, di indire un concorso internazionale di architettura “Ephimeral” dedicato ad architetti, designer, studenti e ingegneri, incentrato sulla progettazione e realizzazione di padiglioni di architettura effimera, di avviare un dialogo internazionale supportato dalle attività laboratoriali e di interscambio culturale sulle tradizioni legate alla “Semana Santa” in Spagna, di realizzare di un centro di documentazione del patrimonio culturale immateriale del territorio, di permettere la rifunzionalizzazione della biblioteca comunale chiusa da 10 anni e la realizzazione di spazi per servizi socio-culturali ricreativi nei locali dell’anfiteatro del comune con l’attivazione di laboratori musicali e teatrali.

Quest’anno è in lavorazione la creazione di 8 pale d’altare, alte quasi 3 metri, rivestite di pane, dove verranno collocate sculture in pasta di sale, che rappresentano alcuni santi legati al rispetto del creato, in contemporanea stanno per essere completati 8 pannelli di uguale grandezza, con un mosaico di legumi, che rappresentano le allegorie legate alle forze della natura.

«Gli Archi – afferma l’assessore al Turismo Paola Busciglio – rappresentano l’essenza della comunità sambiagese; l’amministrazione sta puntando alla destagionalizzazione dell’evento e alla valorizzazione del percorso di trasmissione del patrimonio storico culturale, al fine di avviare un processo di rigenerazione culturale e sociale del borgo».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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