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LA STORIA

Da Recoba a Ilicic e Dybala, tutti i campioni sbocciati sotto le ali di Zamparini

Ieri ci ha lasciato Maurizio Zamparini, ex patron del Palermo noto per la facilità con cui cacciava gli allenatori, ma anche per i tanti talenti lanciati nell’olimpo dei grandi

Di Leonardo Zermo |

All’età di 80 anni, ieri, è morto Maurizio Zamparini per l’aggravarsi di una peritonite che lo aveva costretto al ricovero. A partire dagli anni ’80, in seguito al successo nel campo dell’imprenditoria si è lanciato nel mondo del calcio, acquistando dapprima il Pordenone, poi il Venezia e infine raggiungendo ottimi risultati a Palermo. Oltre ai tanti allenatori esonerati il presidente friulano ha visto crescere molti giocatori che hanno poi conquistato la scena calcistica nazionale ed internazionale, per la gioia sua, degli appassionati e soprattutto delle casse dei suoi club.

Il primo grande calciatore esploso sotto gli occhi di Zamparini presidente è stato indubbiamente Alvaro Recoba al Venezia: “el Chino” aveva già fatto intravedere qualche sprazzo della sua classe con la maglia dell’Inter, ma è in arancioneroverde che si è guadagnato i riflettori della Serie A. Dopo una decina di gol, quasi tutti stupendi, e una salvezza conquistata contro i pronostici, Recoba è tornato in nerazzurro, dove non è mai riuscito a dare la giusta continuità al suo talento ma ha fatto emozionare San Siro con alcuni colpi straordinari. Un altro fiore all’occhiello di quel Venezia era l’attaccante ‘Pippo’ Maniero, autore di quasi 60 gol in quattro stagioni nella Laguna.

Ma è a Palermo che Maurizio Zamparini ha scommesso su tantissimi talenti che hanno poi superato le aspettative.

Nel 2003 il patron rosanero ha investito 6 milioni di euro per l’attaccante del Brescia Luca Toni, che in quella stagione ha segnato ben trenta reti riportando i siciliani in Serie A a distanza di trentuno anni dall’ultima volta. Dopo altre venti marcature nella massima serie il Palermo è stato costretto a cederlo alla Fiorentina: da qui in poi Toni ha vestito, tra le altre, le maglie di Bayern Monaco (vincendo due Bundesliga e una Scarpa d’Oro), Juventus, Roma ed Hellas Verona (laureandosi per la seconda volta capocannoniere in Serie A) e nel 2006 ha alzato al cielo la Coppa del Mondo con la Nazionale Italiana. Insieme a lui nella selezione di Marcello Lippi c’erano anche Fabio Grosso, Andrea Barzagli (che si è poi aggiudicato uno scudetto in Germania e nove di fila in bianconero), Cristian Zaccardo e Simone Barone, tutti passati dal capoluogo siculo in quegli anni.

Dopo aver lanciato altre promesse come Amauri, negli anni a venire il Palermo di Zamparini ha vissuto un momento di grande splendore, arrivando addirittura a competere per l’accesso alle coppe europee. In quella squadra spiccavano i nomi di Federico Balzaretti e Fabrizio Miccoli (una vera e propria icona della parti dello Stadio Renzo Barbera per le oltre 80 gioie regalate ai tifosi), ma soprattutto il portiere Sirigu, il fantasista Pastore e il bomber Cavani, autore di 37 reti in rosanero. Tutti e tre, chi prima e chi dopo, sono approdati ai piedi della Tour Eiffel, facendo le fortune del Paris Saint-Germain. Nello specifico il “Matador”, dopo aver fatto grandi cose alle falde del Vesuvio, nella capitale francese è diventato il miglior marcatore della storia dei parigini (200 gol, più di Ibrahimović, Neymar e Mbappé).

In tempi più recenti i rosanero hanno portato alla ribalta Josip Ilicić, Paulo Dybala e Andrea Belotti. Il primo è poi diventato una pedina fondamentale della gloriosa Atalanta di Gasperini, il secondo ha vinto cinque scudetti di fila con la Juventus – che nel 2015 ha speso 40 milioni per strapparlo alla concorrenza di mezza Europa – e il terzo è stato uno dei migliori attaccanti della Serie A nell’ultimo decennio e ha conquistato anche il Campionato Europeo con la Nazionale la scorsa estate a Wembley.

Insomma, a fronte dei cinquantuno allenatori licenziati, Maurizio Zamparini ha vinto tante scommesse sul campo, regalando moltissimi campioni. Il mondo del pallone, quindi, saluta un personaggio che ha inevitabilmente fatto parte della storia recente del calcio italiano, segnando un’epoca dalle parti di Palermo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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