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Beni confiscati, un mezzo fallimento: ecco la situazione nel nisseno

Di Redazione |

CALTANISSETTA – Oltre 13 società in liquidazione o in amministrazione giudiziaria, terreni, abitazioni e box. Oltre 130 beni confiscati in provincia sono passati nelle mani dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati che, nel tempo, ha provveduto ad assegnarli ad enti locali, associazioni e forze dell’ordine.

A Vallelunga e Niscemi il chiaro esempio di come un bene confiscato alla criminalità organizzata, proprietà realizzate con gli illeciti delle estorsioni o con lo spaccio di sostanze stupefacenti, può diventare un punto di sviluppo economico e sociale. Sono due realtà distanti tra loro, è vero, ma qui – seppur in maniera differente – quei beni che furono dei boss sono diventati dei “gioielli” da custodire. Nei terreni che furono del boss Alfonso Scozzari (di proprietà regionale) adesso si produce frumento biologico necessario per produrre la pasta da commercializzare. A Niscemi, invece, un bene confiscato è stato trasformato in centro diurno per diversamente abili.

Secondo il report della Regione fino allo scorso anno c’erano 51 beni assegnati ai comuni del Nisseno, ma 21 di questi sono rimasti lì nei centri abitati o in aperta campagna, in balia di ladri e vandali. Sono beni che dall’Agenzia sono passati ai comuni di Gela (15 beni), Butera (un solo bene), Serradifalco (anche qui uno) e Vallelunga (con 4). Strutture che potrebbero essere trasformate in luoghi di ritrovo sociale, che potrebbero essere valorizzate creando delle attività. Invece senza soldi o un regolamento quei beni non possono essere fruibili. Un chiaro esempio di come la burocrazia non si fa mai trovare pronta dopo l’intervento della magistratura. Perché se da una parte c’è chi lavora per privare delle proprietà realizzate con un illecito arricchimento, c’è chi invece non riesce a dare un segnale chiaro di cambiamento

In tutto il territorio nisseno ci sono anche tre immobili non possono essere utilizzati perché una parte è di proprietà privata, altri ancora invece devono essere assegnati. Proprietà accumulate illecitamente e sottratte a boss, gregari e prestanome ed amministrazioni che non riescono a fare in modo che i beni confiscati siano resi fruibili dalla collettività.

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