Notizie Locali


SEZIONI
Catania 18°

Caltanissetta

Gela, per il tribunale “abusivo” accordo o rischio demolizione

Di Maria Concetta Goldini |

Tra i proprietari dell’area ed il Comune è da un decennio in atto un contenzioso a suon di ricorsi al Tar e Cga. Senza intesa tra le parti i proprietari richiedono indietro l’area. Ma come si fa a restituirla se è stato costruito il Palazzo di Giustizia?

Un’ordinanza di ieri del Cga punta a sbrogliare la complicata ed incredibile matassa indicando una soluzione praticabile nell’alveo della legge.

Ma, se anche questa dovesse fallire, i giudici del Cga ammettono che non si potrebbe far altro che procedere alla demolizione del Tribunale fuorilegge con spese in danno al Comune e al Ministero di Grazia e Giustizia. Ma a mettere mani al portafogli anticipando le spese dovranno essere i proprietari del terreno.

È questo quello che, per assurdo, potrebbe avvenire il prossimo anno se, entro il 2017, il Comune non provvederà a dare corso per intero ad una sentenza del Tar che risale al 2010 confermata in gran parte dal Cga nel 2012.

In entrambi i casi fu censurata la condotta del Comune (illegittima la procedura usata per occupare il terreno, illegittimo l’abbattimento del fabbricato a piano terra che poteva invece rientrare nella sanatoria) ed indicate due strade al Comune: o acquistare l’area con una transazione con i proprietari o provvedere ad un nuovo esproprio. Contestualmente fu ordinato il pagamento del risarcimento indicando come procedere e con quali interessi da applicare. L’errore lo ha fatto il Comune ed il risarcimento è dovuto.

L’intesa per la vendita non arrivò ma il Comune procedette all’acquisizione sanante dell’area. Una sorta di sanatoria a posteriori di un’occupazione non regolare della proprietà privata.

Solo che mentre lo faceva quella procedura fu annullata dalla Corte Costituzionale riformando l’intera materia degli espropri.

Come fare per mettere un regola una situazione fuorilegge?

Il commissario ad acta nominato dal Cga per seguire la vicenda ha chiesto lumi allo stesso organo di giustizia. In campo era rimasta solo la vendita consensuale. Ma l’ennesimo tentativo del commissario di conciliare le pretese dei proprietari con le disponibilità a pagare del Comune non era andato in porto: la proposta di 7 milioni di euro (la metà dei quali per risarcimento) non è stata accettata dai proprietari.

«Vogliamo la restituzione dell’area» hanno chiesto tramite i loro legali. Area che il Comune aveva loro sottratto salvo poi a mandare anno dopo anno la cartella dell’Imu. Un paradosso nel paradosso.

Lo stesso Comune poi quei 7 milioni di euro per pagare non li aveva. Avrebbe dovuto chiedere un prestito per non mandare in dissesto il bilancio.

Ieri il Cga, ricorrendo ad una sentenza del Consiglio di Stato del 2016, ha indicato una soluzione ad una vicenda che non esita a definire paradossale: vero è che la Corte Costituzionale ha cancellato la procedura dell’occupazione sanante. Ma per casi estremi, per motivi di interesse pubblico ed attuali, Comune preferibilmente di concerto col Ministero di Grazia e Giustizia può dichiarare la pubblica utilità del bene che verrebbe così ad essere acquisito al patrimonio comunale. Per sanare tutto bisogna pagare il dovuto, danni compresi ai proprietari. Solo così il Comune può ottemperare alla sentenza del 2012. Diversamente, scaduto nel 2017 il suo mandato, il commissario ad acta dovrà attivare l’iter per demolire il Palazzo di Giustizia “abusivo”.

Nel corpo dell’ordinanza il Cga affronta anche la questione del costo del terreno calcolato a 238 euro al metri quadro ma i giudici hanno abbassato questo valore partendo dal fatto che per aree limitrofe il valore di vendita è stato fissato in 190 euro. Cifra da decurtare perché quel terreno è poco distante dalla raffineria ed in area a rischio industriale. Le casse comunali possono tirare un sospiro di sollievo. L’immagine di una città no. Un tempo capitale del “mattone selvaggio”, ora ha abusivo anche il Palazzo di Giustizia. Abusivi i cittadini che negli anni 70-80 hanno realizzato 20mila vani fuorilegge ma anche le istituzioni non sono state senza peccato.

COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA