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Mussomeli, strada costata 40 milioni sempre chiusa

Di Roberto Mistretta |

Mussomeli (Caltanissetta) – Eppur qualcosa si muove sulla viabilità. «Insieme all’assessore Toti Nigrelli – diceva ieri il sindaco Giuseppe Catania – ho convocato per venerdì una conferenza di Servizi a cui sono stati invitati il commissario straordinario Libero consorzio di Agrigento; il commissario straordinario Libero Consorzio di Caltanissetta, il direttore dei lavori strada San Giovanni Gemini-Mussomeli, il responsabile Protezione civile regionale. Intendiamo porre il problema della riapertura di questa importante arteria per Mussomeli. Dopo tante risorse investite trovo eticamente insopportabile, oltre che insostenibile per la nostra viabilità, che la strada rimanga chiusa».

Una strada di cui questo giornale si occupa da anni, che è stata oggetto di interrogazioni all’Ars e di un servizio di “Striscia la notizia” lo scorso anno e che, grazie all’allora sindaco Salvatore Calà approdò perfino a Palazzo Chigi.

“Quella strada – disse Calà nel gennaio del 2015 – va sistemata e riaperta al più presto, non possiamo aspettare i tempi biblici della burocrazia e della giustizia, ecco perché farò una rassegna stampa degli articoli in merito e li spedirò ufficialmente a Renzi».

Breve sintesi: col tradizionale taglio del nastro a tre mani, avvenuto l’agosto del 2012, la strada in questione fu ufficialmente inaugurata dopo oltre vent’anni dall’inizio dei lavori. Quel tratto iniziale della Mussomeli-San Giovanni Gemini, costò oltre 40 milioni di euro. Alla cerimonia erano presenti il sindaco di Mussomeli Salvatore Calà con l’assessore Enzo Nucera, il sindaco di Acquaviva Platani Salvatore Caruso, il presidente della Provincia di Agrigento Eugenio Dorsi, il vice sindaco di San Giovanni Gemini Mirella Geraci e quindi assessori e consiglieri provinciali, tecnici, progettisti e l’impresa esecutrice. A tagliare il nastro tricolore furono Calà, Caruso e Dorsi. Quindi la strada venne percorsa con avvio da fondovalle, ovvero dall’innesto con la bretella che porta all’asse viario Palermo-Agrigento.

In quel primo “viaggio” inaugurale non venne evidenziata alcuna anomalia, la strada era perfettamente percorribile. Sei minuti per percorrere 6,6 km e ritrovarsi sull’asse Pa-Ag, ma già nell’inverno successivo si registrarono i primi problemi e avvallamenti, che si susseguirono in maniera marcata per tutto il 2013. La Provincia regionale di Agrigento dapprima ridusse il traffico ad un’unica corsia su un tratto di strada ceduta, quindi provvide trasportandovi materiale stabilizzante a livellare i cedimenti. Ma ecco che un altro grave problema provocò danni agli automobilisti e diede origine a contenziosi legali con richieste di risarcimento danni: il continuo sfilamento di lunghi perni dai giunti di dilatazione.

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