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«Il mare è inquinato dai corsi d’acqua il Comune di Catania deve intervenire subito»

Di Cesare La Marca |

Proprio dalla foce del torrente Fontanarossa, ieri hanno rilanciato l’“allarme mare”, in una conferenza stampa svoltasi accanto ai rifiuti accumulati vicino all’argine del canale, Marcello Failla, di Sinistra Italiana, Matteo Iannitti, di Catania Bene Comune, e Gioly Vindigni, del Comitato No Pua. «Queste sono acque putride che partono da Monte Po, passano dalla zona sud e dai suoi insediamenti e sboccano qui, ma non si tratta dell’unico caso, perché anche gli scarichi della zona del porto, di piazza Europa e di via Villini a mare sono in attività, si tratta di acque bianche miste a quelle nere, perché dobbiamo ricordare che il settanta per cento delle abitazioni catanesi non è allacciato alla rete fognaria, e dunque scarica in gran parte o in questi torrenti oppure nella fognatura che li convoglia in mare; questo d’estate crea un grande disagio – aggiunge Failla – oltre a un rischio che deriva dal fatto di essere qui vicino ai lidi.

Chiediamo al Comune che invece di affidarsi a terzi con i tempi di una gara torni a fare subito e con propri mezzi i lavori per eliminare queste fonti di pericolo per la salute dei cittadini, e chiederemo anche che sulla questione dell’inquinamento delle acque ci sia un responsabile». «Se fossero foci di fiumi nessuno si sognerebbe di sbarrare o deviare questi corsi d’acqua – ha detto Matteo Iannitti – e il fatto che non ci siano azioni tempestive per garantire l’avvio puntuale della stagione è per noi assurdo, questi provvedimenti andavano adottati a marzo per poi essere operativi entro la fine di maggio. Come si fa a inaugurare la piattaforma di piazza Europa, ci chiediamo, sapendo che vicino c’è uno scarico di fatto fognario ancora aperto, e allo stesso modo ci sono dei lidi fino a San Giovanni li Cuti aperti da fine maggio, per questo riteniamo di emergenza questa situazione, e non possiamo accettare che bambini e famiglie facciano il bagno davanti al solarium in queste condizioni».

«Come si può parlare di destagionalizzazione con la Plaia in simili condizioni – ha detto Gioly Vindigni – mentre l’unica cosa che è stata fatta è stata la demolizione delle strutture del lido Università, e con i liquami che scaricano in mare, noi vogliamo che alla Plaia ci sia un parco che parta dal faro Biscari e arrivi fino all’inizio della zona industriale, che il mare sia pulito, che la gente possa fare i bagni, e che i lidi, ovviamente senza le strutture in cemento, possano continuare a lavorare».

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