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Piazza Armerina, «Seminavano terrore nelle contrade»

Di Marta Furnari |

Piazza Armerina (Enna) – Seminavano il terrore nelle contrade e nelle periferie della Città dei mosaici. Ma sono stati individuati e arrestati. L’udienza di convalida è già avvenuta nel carcere ennese per Miklos Laszlo, 38 anni, difeso dall’avv. Sinuhe Curcuraci, Vasile Ghidu 28 anni, e di Teodor Natanael Nica di 27 anni, ambedue difesi dall’avv. Antonio Impellizzeri, tutti romeni residenti a Piazza Armerina, arrestati in flagranza lo scorso mercoledì dalla squadra mobile di Enna guidata dal vicequestore Gabriele Presti in collaborazione con il commissariato di Piazza Armerina.

Laszlo, Ghidu e Nica stavano progettando l’ennesima rapina ma sono stati fermati prima di metterla a segno. Vittime avrebbero dovuto essere gli stessi coniugi già derubati lo scorso 30 novembre. Le rapine e i furti in abitazioni alla periferia della città e nelle contrade circostanti, tra cui Fratulla, Vallegrande e Centova, avevano creato preoccupazioni nei residenti in campagna e nelle zone di nuova espansione dopo il primo grave episodio consumato ai danni di due anziani coniugi, Concetto Falciglia e Concetta Buzzone allevatori e coltivatori di ortaggi con una rivendita di frutta e verdura in via Mazzini. Lo scorso 30 novembre (giovedì è giorno del mercato che si celebra in prossimità dell’attività dei Falciglia, gestita dalla moglie) i tre romeni con il volto travisato avevano aggredito i Falciglia nella tenuta di contrada Fratulla, dove abitano, sottraendogli circa 1.500 euro in contanti, monili d’oro e 2 fucili con munizioni. I due anziani erano finiti in ospedale e in un primo momento a ricevere la denuncia erano stati i carabinieri.

I tre romeni hanno poi compiuto altri furti. Il 1° gennaio scorso in contrada Centova hanno rubato dalla villetta di Renato La Morella 19 quadri, in rame e in argento, elettrodomestici e liquori. Ma nel mirino rimanevano in maniera costante i Falciglia come hanno scoperto dalle intercettazioni ambientali e telefoniche gli investigatori della polizia. Infatti da una conversazione del 3 gennaio dentro un’Alfa Romeo 156 SW emergeva che i tre romeni volevano mettere a segno una nuova rapina ai danni di Concetta Buzzone dato che effettuavano appostamenti in via Mazzini. La polizia intuiva che alle 13, alla chiusura dell’attività, la donna sarebbe stata rapinata di nuovo una volta arrivata in contrada Fratulla. Pertanto veniva organizzato un blitz e individuato Lazlo che faceva da “palo” all’interno dell’Alfa Romeo all’altezza della proprietà di Luisa Maria Paternicò (dalla quale tra l’altro lo stesso avrebbe trafugato spezzoni di grondaie in rame) che si trova a circa 100 metri dalla proprietà Falciglia. La polizia decideva di bloccare l’auto mentre alle 14,30 si dirigeva verso Barrafranca con bordo i 3 romeni: la perquisizione permetteva di rinvenire parti di grondaie in rame, 5 passamontagna, 1 pistola giocattolo, attrezzature e materiali vari.

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