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Da Lampedusa a Firenze, il tredicenne Ahmed potrà far curare il fratellino Farid

Di Carmela Marino |

ROMA– Non è la storia di uno sbarco qualsiasi. Non è la storia di un migrante qualsiasi. La storia di Ahmed, egiziano 13 anni è la storia bella dell’amore fraterno che valica le difficoltà di una traversata pur di prestare aiuto ad un fratello malato. Ahmed è arrivato nei giorni scorsi prima a Lampedusa. Da solo ha superato i rischi del viaggio su un barcone, ancora prima per raggiungere il luogo dell’imbarco, aveva viaggiato nascosto su un carro bestiame.

Una volta toccata la terra ferma ha raccontato la sua storia ad un mediatore volontario, egiziano come lui e che porta il suo stesso nome: vuole trovare un medico che possa curare il fratellino Farid di sette anni affetto da una grave malattia non curabile in Egitto o comunque troppo costosa per essere sostenuta dai mezzi della sua famiglia. Ahmed stasera sarà a Firenze dove sarà ospitato in una comunità di accoglienza per minori in attesa di ricongiungersi con il fratello e i genitori che lo raggiungeranno nei prossimi giorni.

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Il ragazzino da Lampedusa,  spiega in una nota la Polizia, ieri sera è stato trasferito a Porto Empedocle insieme ad altri 17 minori come lui non accompagnati. Ahmed è stato preso in consegna dai poliziotti dell’Ufficio Minori della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Agrigento. Saranno loro ad accompagnarlo a Firenze dove  Ahmed quasi certamente potrà realizzare il suo amorevole obiettivo. La gara di solidarietà per Farid è già scattata: sarà curato al Meyer grazie anche alla collaborazione dell’ospedale di Careggi.

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