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Fecondazione: utero in affitto, udienza Consulta su riconoscimento figli

Roma, 21 nov. (AdnKronos Salute) – Delicato tema sul tavolo della Corte costituzionale, che si riunisce oggi in udienza pubblica e poi in Camera di consiglio: il riconoscimento dei figli naturali nati da maternità surrogata eseguita all’estero.La Corte d’Appello di Milano ha sollevato, in riferimento agli articoli 2, 3, 30 e 31 della Costituzione, nonché […]

Di Redazione |

Roma, 21 nov. (AdnKronos Salute) – Delicato tema sul tavolo della Corte costituzionale, che si riunisce oggi in udienza pubblica e poi in Camera di consiglio: il riconoscimento dei figli naturali nati da maternità surrogata eseguita all’estero.

La Corte d’Appello di Milano ha sollevato, in riferimento agli articoli 2, 3, 30 e 31 della Costituzione, nonché all’articolo 117, primo comma, della Costituzione, e in relazione all’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (Cedu) – ricorda la Consulta in una nota – questione di legittimità costituzionale dell’articolo 263 del codice civile, nella parte in cui non prevede che l’impugnazione del riconoscimento per difetto di veridicità del figlio minore possa essere accolta solo quando sia rispondente all’interesse dello stesso.

La questione ha origine dalla sospensione, da parte dell’ufficio dello stato civile, del procedimento relativo alla trascrizione di un certificato di nascita, formato all’estero, di un minore, nato con ricorso alla surrogazione di maternità, riconosciuto come figlio naturale da una coppia italiana. La vicenda è proseguita, in sede giudiziale, con l’accoglimento, in primo grado, della richiesta di dichiarazione di inefficacia del riconoscimento effettuato dalla madre. Nel giudizio a quo che ha, quindi, a oggetto l’appello avverso tale pronuncia del Tribunale, il giudice prospetta la questione di legittimità costituzionale ponendo in evidenza l’esigenza che la norma contempli la possibilità di valutare l’interesse del bambino a vedersi riconosciuto e mantenuto uno stato di filiazione quanto più rispondente alle sue esigenze di vita, eventualmente anche non coincidente con l’interesse al ‘favor veritatis’.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA