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Armani, l’etnico e l’inclusione

Di Redazione |

MILANO, 24 FEB – Mentre nelle strade di Milano scendono in piazza estrema destra e antifascisti, Giorgio Armani porta in passerella una collezione “senza confini, ricca, che attinge – dice – a molte culture per creare una moda in cui la compresenza si oppone all’esclusione”. Una proposta all’insegna dell’inclusione “gentile”: “ho sempre pensato al mio lavoro come una risposta al tempo presente, perché gli abiti – spiega – influenzano comportamenti e modi d’essere”. Così, a domanda precisa sui cortei di oggi, Armani fornisce suggerimenti su come portare anche fuori dalla moda la sua formula di integrazione: “non volere a tutti i costi strafare con un’emotività facile”. Non che certi toni siano assenti dalle passerelle: anche qui c’è un’emotività facile “che è una spettacolarizzazione. Uno può fare ciò che vuole ma, se metto in pedana una testa, sotto un braccio, mozzata, siamo al limite e io non sto a questo gioco”.

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