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Il segreto della cucinasiciliana ? PerRaspante è nelle conserve

Il segreto della cucina siciliana ? Per Raspante è nelle conserve

Dal primo stabilimento di Bagheria alle commesse in Cina e Canada. Il made in Sicily dello storico marchio palermitano  

Di Redazione |

Quante imprese in #Sicilia possono vantare oltre cento anni di storia. E quante possono certificare una produzione che mantenga fermo l’utilizzo di manodopera e materie prime di provenienza esclusivamente siciliana. Scorrendo i registri delle camere di commercio, sicuramente non molte. Una tra queste – la Raspante&Raspante di Palermo – porta in giro per il mondo conserve di pomodoro, pasta d’acciughe e vasetti di caponata casereccia, contrassegnati dal tradizionale marchio del cuoco pasciuto e rubicondo, già dal lontano 1910.

«L’azienda – spiega Gino Gori Mori, direttore commerciale e responsabile Export di Raspante – è quasi certamente la più antica, della regione, che opera nel comparto conserviero. A fondarla furono due pionieri, per l’epoca, dell’industria alimentare come Salvatore Raspante e Saverio Caltagirone, in un contesto ancora dominato dalla vendita porta a porta o in piccole botteghe da parte di piccoli produttori. Ed è stata anche tra le prime a disporre, all’interno del proprio stabilimento, di un collegamento con la linea ferroviaria per il trasporto della merce».

Una vocazione alle esportazioni di cui Raspante, che mette oggi in vetrina le sue specialità anche all’interno del portale #lasiciliastore.it, ha fatto un vero e proprio timbro di fabbrica. Tanto da commercializzare i propri prodotti anche in alcuni Paesi dell’Europa centro-settentrionale e da “spedire” oltre l’80 per cento del lavorato in Piemonte, Veneto e Lombardia. 

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«La nostra mission è puntare al confezionamento di prodotti d’alta qualità – sottolinea Gori Mori -, dalle conserve di ortaggi preparate con materie prime raccolte a km 0, ai filetti di tonno e sgombro appena pescati. Fino alla possibilità offerta ad ogni cliente di comporre il proprio paniere di prodotti secondo il proprio gusto personale». Una strategia che impone anche una precisa scelta di mercato. «La nostra stessa scelta di produrre in modo artigianale ci spinge naturalmente a preferire la vendita retail o in piccoli supermercati, a quella all’interno della grande distribuzione, dove la competizione si fa spesso soltanto sul prezzo.

Dai tempi del primo stabilimento di Bagheria, però, l’azienda palermitana ha in parte cambiato pelle, certificando le sue produzioni, diversificando l’offerta – passata dai quattro-cinque prodotti proposti fino ai primi anni Sessanta, agli oltre trenta di oggi – e abbinando a tradizione e trasparenza, una comunicazione efficace e mirata. Ma sempre nel solco di quella matrice artigianale a cui Raspante deve molto della sua longevità. «La nostra presenza sul web e l’avvio di diversi contatti con Stati Uniti, Canada e Cina – dice ancora il manager – ci stanno offrendo una prospettiva su nuovi e interessanti mercati. Da quest’ultimo Paese, in particolare, abbiamo ricevuto le richieste più recenti, scoprendo tra l’altro l’apprezzamento dei cinesi per un prodotto tipico del tutto simile alla caponata. L’obiettivo principale resta, però, quello di mostrare ai nostri clienti, siciliani o stranieri che siano, cosa significa davvero fare “#made in Sicily. Un concetto che comprende in sé, anche, il produrre eccellenze utilizzando unicamente materia prima dell’isola. Ma che, ancora prima, vuol dire instaurare un rapporto di correttezza e fiducia con il cliente, facendogli quasi venire la voglia di giurare: “Io mangio solo siciliano”»COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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