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Il Cobas-Codir: “Non si degradi il Museo Pirandello di Agrigento, si rilanci l’icona siciliana della cultura drammaturgica”

Dal primo gennaio, la struttura perderà lo status di Unità operativa per essere inglobata all'interno dell'Unità Operativa Bibliografica della Soprintendenza. Il sindacato scrive al Presidente Schifani per dire fortemente no

Di Gaetano Ravanà |

Dal primo gennaio prossimo, il Museo Regionale Luigi Pirandello perderà lo status di Unità Operativa e sarà inglobato all’interno dell’Unità Operativa Bibliografica della Soprintendenza di Agrigento. "Invitiamo il Presidente della Regione, unitamente al neo Assessore ai Beni Culturali, a intervenire e a fermare immediatamente quanto da qui a qualche giorno accadrà. Lo invitiamo, altresì, ad attribuire al Museo Pirandello il rango di Servizio, rendendolo in questo modo libero da lacci e laccioli, al fine di rilanciarlo ed evitare di degradarlo a periferia di una unità operativa, tra l’altro, neanche allocata all’interno dello stesso plesso museale che, come è noto, ha visto il natale dell'omonimo scrittore siciliano”. A dichiararlo sono Michele D’Amico, responsabile regionale del Cobas/Codir per le politiche dei beni culturali e Simone Romano, coordinatore regionale del Cu.Pa.S./Codir (Custodi del Patrimonio Culturale Siciliano), movimento che aderisce al Cobas/Codir. “Quanto da qui a breve accadrà – commentano i due sindacalisti – è la velenosa coda di una riorganizzazione dei musei siciliani messa in atto dal precedente Governo Regionale per la quale la nostra Organizzazione Sindacale ha espresso, a suo tempo, la propria contrarietà, in quanto rispondente esclusivamente a una mera logica numerica di riduzione degli uffici preposti alla responsabilità dirigenziale, senza che questa tenesse minimamente conto del buon andamento e del prestigio delle strutture, nonché producendo un’innaturale commistione di materie e competenze proposte all’interno delle unità operative delle soprintendenze e in alcuni parchi archeologici, incompatibili con i principi di tutela del paesaggio e di valorizzazione del patrimonio culturale”. “Se il Presidente della Regione, unitamente al neo Assessore ai Beni Culturali – concludono i due sindacalisti dell’Organizzazione Sindacale più rappresentativa dell’Amministrazione Regionale – non dovessero intervenire, il Museo Regionale Luigi Pirandello si avvierà verso il declino uscendo dai circuiti turistici, vanificando tutti gli sforzi economici fatti solo qualche mese fa, con un apposito restauro del plesso museale, nel tentativo di portarlo ai livelli di valorizzazione che merita, valorizzazione di una istituzione dedicata al nobel per la letteratura nel 1934 che, per la sua produzione, le tematiche affrontate e l'innovazione del racconto teatrale, è considerato tra i più importanti drammaturghi del ventesimo secolo”.Dal primo gennaio prossimo, il Museo Regionale Luigi Pirandello perderà lo status di Unità Operativa e sarà inglobato all’interno dell’Unità Operativa Bibliografica della Soprintendenza di Agrigento. "Invitiamo il Presidente della Regione, unitamente al neo Assessore ai Beni Culturali, a intervenire e a fermare immediatamente quanto da qui a qualche giorno accadrà. Lo invitiamo, altresì, ad attribuire al Museo Pirandello il rango di Servizio, rendendolo in questo modo libero da lacci e laccioli, al fine di rilanciarlo ed evitare di degradarlo a periferia di una unità operativa, tra l’altro, neanche allocata all’interno dello stesso plesso museale che, come è noto, ha visto il natale dell'omonimo scrittore siciliano”. A dichiararlo sono Michele D’Amico, responsabile regionale del Cobas/Codir per le politiche dei beni culturali e Simone Romano, coordinatore regionale del Cu.Pa.S./Codir (Custodi del Patrimonio Culturale Siciliano), movimento che aderisce al Cobas/Codir. “Quanto da qui a breve accadrà – commentano i due sindacalisti – è la velenosa coda di una riorganizzazione dei musei siciliani messa in atto dal precedente Governo Regionale per la quale la nostra Organizzazione Sindacale ha espresso, a suo tempo, la propria contrarietà, in quanto rispondente esclusivamente a una mera logica numerica di riduzione degli uffici preposti alla responsabilità dirigenziale, senza che questa tenesse minimamente conto del buon andamento e del prestigio delle strutture, nonché producendo un’innaturale commistione di materie e competenze proposte all’interno delle unità operative delle soprintendenze e in alcuni parchi archeologici, incompatibili con i principi di tutela del paesaggio e di valorizzazione del patrimonio culturale”. “Se il Presidente della Regione, unitamente al neo Assessore ai Beni Culturali – concludono i due sindacalisti dell’Organizzazione Sindacale più rappresentativa dell’Amministrazione Regionale – non dovessero intervenire, il Museo Regionale Luigi Pirandello si avvierà verso il declino uscendo dai circuiti turistici, vanificando tutti gli sforzi economici fatti solo qualche mese fa, con un apposito restauro del plesso museale, nel tentativo di portarlo ai livelli di valorizzazione che merita, valorizzazione di una istituzione dedicata al nobel per la letteratura nel 1934 che, per la sua produzione, le tematiche affrontate e l'innovazione del racconto teatrale, è considerato tra i più importanti drammaturghi del ventesimo secolo”.

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