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Il museo egizio e non solo, Catania accrescerà così l’offerta culturale

Di Giuseppe Bonaccorsi |

CATANIA – L’amministrazione del sindaco Pogliese, di concerto con l’assessore alla Cultura, Barbara Mirabella, intende portare avanti, in continuità amministrativa, il Piano museale nato alcuni anni fa su input dell’ex sindaco Enzo Bianco che ebbe l’intuizione di chiedere al Museo egizio di Torino di aprire a Catania una succursale, attraverso l’esposizione di reperti che il celebre sito torinese custodisce nei suoi depositi. Il sindaco ha intenzione di riunire la direzione della Cultura per fare il punto della situazione riprendendo anche il vecchio progetto di Polo museale nato con l’ex amministrazione Stancanelli che allora avviò anche un “braccio di ferro” con la Cisl che dopo decenni lasciò il monastero di via Crociferi.

Allo stato i progetti in corso sono tre, finanziati col Patto del Catania. Per quanto riguarda la succursale del Museo egizio l’ala del monastero dei Padri Crociferi è già pronta. Al momento, però, sono in corso lavori di adeguamento del sistema di sicurezza e di climatizzazione, accorgimenti voluti dai tecnici del museo torinese che hanno chiesto particolari condizioni climatiche delle sale per l’esposizione. I nuovi lavori dovrebbero concludersi nei primi sei mesi del 2019.  «A quel punto – ha spiegato il sindaco Pogliese – saremo ragionevolmente nelle condizioni di inaugurare il sito e offrirlo ai cittadini e ai turisti».

Il monastero dei Padri Crociferi – ristrutturato con fondi comunitari su input dell’allora amministrazione Stancanelli e attraverso il lavoro di squadra degli ex assessori Ferrera e Bonaccorsi (l’attuale vicesindaco) – è però composto da più ale espositive. In quella opposta al museo egizio sono in opera lavori che dovrebbero concludersi tra un anno e mezzo. Il sito dovrebbe ospitare il museo “Sulla Storia di Catania” e al suo interno dovrebbero essere collocati alcuni reperti che al momento si trovano nei depositi del Castello Ursino. La progettazione dell’allestimento è tuttora in corso ed è affidata all’Università catanese, Facoltà di Lettere, con l’ausilio della professoressa Lina Scalisi e la collaborazione del prof. Carlo Colloca.

Terzo progetto, anche questo portato avanti dalla precedente amministrazione, riguarda l’ex monastero di S. Chiara. I fondi sono sempre quelli del Patto per Catania e i lavori dovrebbero concludersi entro due anni. Nell’ex convento sarà allestita una pinacoteca per l’esposizione di molti quadri (si tratta di qualche centinaio) attualmente custoditi all’interno del grande deposito del castello Ursino, sito che questo giornale ha visitato oltre cinque anni fa scoprendo e ammirando reperti di pregevole fattura che purtroppo i catanesi non hanno mai avuto il piacere di vedere. Oltre alla pinacoteca il monastero avrà al suo interno un deposito per le tele e un laboratorio di restauro».

L’intento dell’amministrazione è quella di procedere in continuità amministrativa per dotare la città di una offerta museale e culturale di alto livello che contribuisca a consolidare i dati dei flussi turistici che vedono Catania tra le mete siciliane preferite dai visitatori.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA