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Come si informano gli Italiani: i mezzi di comunicazione e le notizie false

Di Redazione |

Salerno 21/06/2022 – Ipsos ha realizzato un sondaggio per conto di Idmo, Italian Digital MediaObservation, a proposito del rapporto tra gli italiani e le cosiddette fake news. Idmo è un hub italiano che combatte la disinformazione guidato da Data Lab, centro di ricerca dell’Università Luiss di Roma intitolata a Guido Carli. Grazie alla ricerca che è stata condotta da Ipsos, multinazionale che si occupa di consulenza e di ricerche di mercato, si è voluto indagare a proposito della fiducia dei nostri connazionali verso l’informazione, ma anche delle loro azioni in rapporto alle fake news.

La ricerca

A questo scopo è stato analizzato un campione italiano casuale scelto per rappresentare la popolazione del nostro Paese nella fascia di età compresa fra i 18 e i 65 anni a seconda della condizione occupazionale, del livello di scolarità, dell’età, del genere, delle dimensioni del comune di residenza e dell’area geografica. Nel complesso sono state 1000 le interviste effettuata nella prima settimana di febbraio. Ebbene, si è scoperto che gli italiani sembrano non avere dubbi a proposito dell’esistenza delle fake news, espressione di cui hanno imparato a conoscere il significato. Nel 73% dei casi si afferma di avere la capacità di riconoscere le fake news, e questa quota sfiora l’80% nella fascia della popolazione più giovane. Al tempo stesso, però, si ha poca fiducia rispetto alle capacità delle altre persone. Solo in un caso su tre, infatti, si pensa che gli altri riescano a distinguere le notizie false da quelle vere.

Fake news, quale pubblico è più a rischio

Che cosa fanno gli italiani per informarsi

Circa 7 italiani su 10, vale a dire la maggior parte, si informano unicamente utilizzando fonti e mezzi di comunicazione gratuiti, mentre solo in 1 caso su 4 ci si dimostra disponibili a pagare per poter usufruire di informazioni che sono ritenute affidabili. Si reputano più pericolose, e al tempo stesso più diffuse, le notizie che vengono interpretate o comunicate in maniera alterata con intenzionalità al fine di promuovere specifici interessi. In circa il 60% dei casi si pensa che coloro che diffondono informazioni false attraverso i social network sappiano che si tratta, appunto, di fake news. Il 37% degli intervistati pensa che il principale incentivo da questo punto di vista sia di carattere economico; al tempo stesso, il 36% è invece convinto che chi diffonde lefake news pensi di comunicare una notizia vera (come dire: lo fa a fin di bene, spinto da una motivazione sociale).

La fiducia tra i giovani

Sempre fra i più scolarizzati e nella fascia più giovane è maggiore la fiducia che si riserva nelle proprie capacità in relazione al saper distinguere le notizie false dagli avvenimenti veri, visto che si tratta di una quota che supera il 75%; viceversa, è del 40% la quota di adulti che si mostrano fiduciosi rispetto alle capacità altrui. Si tratta, però, di un fenomeno che lascia tracce, nel senso che circa il 90% delle persone che hanno accettato di rispondere al sondaggio afferma che nel nostro Paese la disinformazione è diffusa, e più o meno la stessa quota di intervistati afferma di nutrire delle preoccupazioni in questo ambito. I più giovani appaiono un po’ meno preoccupati rispetto agli over 30, ma si sfiora comunque l’80% della quota complessiva. Al di là del grado di sicurezza riservato alla propria capacità di identificare le frottole in Rete, più o meno 1 italiano su 9 afferma di eseguire, in presenza di una informazione online, una o più attività di controllo.

In che modo vengono controllate le informazioni

Come avviene tutto questo? Nella metà dei casi si prova a controllare la credibilità delle informazioni sia eseguendo verifiche su siti differenti che provando a informarsi in maniera più approfondita e completa. Il 44% degli intervistati dice di prestare attenzione all’autenticità del sito Internet e del suo indirizzo, mentre in quasi 1 caso su 3 si afferma che è prassi controllare se il sito da cui si stanno attingendo informazioni è aggiornato con regolarità. Tuttavia, appare evidente che ancora in troppi non sono interessati ad appurare se quello che ascoltano, vedono o leggono sia fondato o meno. È in modo particolare tra i più giovani che è diffusa la consuetudine di effettuare attività di controllo, con una prevalenza fra chi ha un titolo di studio migliore.

Come agiscono gli italiani verso le news

Il 61% dei giovani più scolarizzati, per esempio, verifica i link e gli autori; il 38% controlla che i siti su cui si informano siano aggiornati; il 56% esegue paragoni con altri indirizzi. Questi numeri, però, sono molto più bassi fra coloro che sono meno scolarizzati. Certo, resta da chiedersi quale sia il confine che permette di stabilire se una notizia sia affidabile o meno.

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Blowingpost è il portale web che seleziona e verifica le notizie, una garanzia contro le fake news e un prezioso alleato per l’informazione. Per le tematiche trattate, nasce come mezzo di informazione rivolto ad un pubblico maschile, ma sono molti gli articoli di approfondimento con curiosità che strizzano l’occhio alle lettrici femminili, può essere pertanto un valido punto di partenza per l’informazione di tutti.

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