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Credit Suisse, bond e ‘contagio’: le incognite dell’operazione Ubs

Di Redazione |

La questione principale è l’impatto sugli investitori dalla decisione del regolatore svizzero Finma di cancellare al 100% le obbligazioni AT1 di Credit Suisse, che fanno parte della categoria ribattezzata CoCo bond. Questo perché, a differenza di quanto delineato nell’operazione, le obbligazioni AT1 dovrebbero essere al di sopra del patrimonio netto nella gerarchia del debito. Il dubbio principale che serpeggia è che la scelta di ribaltare in maniera così esplicita le gerarchie delle perdite possa avere conseguenze diffuse sulla fiducia e sul funzionamento dei mercati. Banalmente, se gli azionisti hanno un qualche beneficio e chi ha sottoscritto quelle obbligazioni no, la percezione diffusa potrebbe essere che quel tipo di obbligazioni abbiano perso il loro valore, anche a prescindere dal caso specifico di Credit Suisse.

Del resto, anche le Autorità che hanno costruito l’operazione ammettono che servono una serie di approfondimenti. “In un primo momento si è trattato di trovare una soluzione per la protezione dei risparmiatori e dell’immagine della piazza finanziaria svizzera”, dice un portavoce dell’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma), aggiungendo: “In seconda battuta andranno chiarite altre questioni”. Con questa presa di posizione l’autorità reagisce alle esternazioni fatte dalla consigliera federale Karin Keller-Sutter, che parlando dei manager ha citato l’esempio di un possibile divieto di dividendi o di misure riguardanti i salari.

C’è poi l’atro tema di fondo, il rischio contagio. L’andamento altalenante dei mercati questa mattina, prima molto negativi e poi in parziale recupero, è la fotografia dell’incertezza. In questo caso, la domanda che ricorre è se, e fino a che punto, il sistema bancario europeo possa essere coinvolto. A prevalere è, ovviamente, la massima cautela. La realtà è che nessuno, oggi, può dare una risposta certa. La Commissione Europea “continuerà a seguire attentamente la situazione”, dice un portavoce, ricordando che “il sistema bancario europeo si è molto rafforzato in questi ultimi anni”. Dalla presentazione del nuovo Affari&Finanza di Repubblica, arrivano le parole del Commissario Ue agli Affari Economici Paolo Gentiloni e del Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. ”Le due crisi hanno investito due banche lontanissime l’una dall’altra, con motivazioni diversissime. La reazione delle autorità monetarie in tutto il mondo è stata forte e rapida. Siamo in un contesto di grande volatilità. Dobbiamo rassicurare che le nostre regole di supervisione del sistema bancario sono forti e valide”, dice il primo. “Le perturbazioni” generate da Svb e Credit Suisse “sono in aree con cui abbiamo molto a che fare” ma “il sistema finanziario europeo non è direttamente coinvolto”, aggiunge il secondo.

Tutto vero. Ma la certezza è che il passo fatto domenica con lo schema della fusione tra Credit Suisse e Ubs sia il primo capitolo di una storia tutta da scrivere. Con una serie di incognite da gestire e un lieto fine sicuramente lontano. (di Fabio Insenga)COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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