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Imprese: Confcommercio Milano, ‘sempre più difficile trovare personale’

Di Redazione |

Milano, 31 mag. A fine maggio 2022, il 58% delle imprese del terziario a Milano, Monza Brianza, Lodi prevedeva nuove assunzioni, ma 8 su 10 non trovavano personale. Oggi, fine maggio 2023, il 78% ha in previsione nuove assunzioni, ma quasi 9 imprese su 10 hanno difficoltà nel reperire personale. Questa la fotografia scattata da Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza su dati elaborati dal suo ufficio studi, a un anno di distanza dalla precedente rilevazione. Un aggiornamento dell’indagine avviata un anno fa, dal quale emerge una situazione non risolta. Anzi, aggravata.

All’analisi di quest’anno hanno risposto 543 imprese (il 74% da Milano e area metropolitana) in particolare della ristorazione (28%), del dettaglio non alimentare (16%), dell’ingrosso (7%) dei servizi alle imprese (6%) – con un numero di occupati prevalente fra le 2 e le 20 unità (in questa fascia l’80% delle imprese): il 78% prevede di fare nuove assunzioni, soprattutto nel comparto della ricettività (96%), nei servizi della ristorazione (91%), nell’artigianato (85%), nell’ingrosso (78%). Il 50% a tempo indeterminato, il 50% a tempo determinato.

A tempo indeterminato è maggiore la propensione ad assumere nei servizi alle imprese (65%) e nell’ingrosso (61%). A tempo determinato è la modalità più indicata nella ricettività e nel dettaglio non alimentare (59%), ma anche fra gli artigiani e le attività di agenzia e rappresentanza (58%).

Alla domanda se in questo momento sia difficile reperire personale, hanno risposto ‘sì’ l’86% delle imprese, quasi 9 su 10. In particolare nella ricettività (100%), nei servizi di ristorazione (94%) e fra gli artigiani (93%), che rappresentano i settori con i maggiori problemi. Difficoltà che però non mancano neppure per l’ingrosso e i servizi alle imprese (84%).

Tra le figure professionali più richieste, camerieri e personale di sala (25%), cuochi e baristi (19%), commessi (16%), addetti alle attività amministrative (10%), addetti alle pulizie, receptionist e addetti all’accoglienza, manutenzione servizi (7%).

Secondo le imprese che hanno risposto all’indagine, il motivo principale (41%) della difficoltà a reperire personale, risiede nella mancanza di competenze richieste/esperienza, ma è importante anche l’indisponibilità a orari e giorni proposti (36%). Mentre le diverse ambizioni personali di realizzazione lavorativa vengono indicate dal 15% delle imprese. La retribuzione giudicata dal candidato troppo bassa è segnalata come motivazione dal 9% delle imprese.

Il 44% delle imprese si rivolge alle scuole di formazione professionale come possibile fonte per reperire personale. Più motivati nei confronti dell’offerta di neo-lavoratori dalle scuole di formazione professionale sono gli artigiani (61%), le attività ricettive (56%), la ristorazione (55%).

Fra le imprese che non si sono ancora rivolte alle scuole di formazione professionale vi sono in particolare le attività di agenzia e rappresentanza (92%), i servizi alle imprese (76%) e il dettaglio non alimentare (72%). L’area dove è maggiore l’interesse per la possibilità di reperire personale dalle scuole di formazione professionale è Monza Brianza (57%). A Milano hinterland il 46%, a Milano città il 43%. Lodi il 35%.

“Per Milano, con il ritorno del turismo internazionale, delle fiere e del lavoro in presenza, servono risorse qualificate -afferma Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza-. E dunque occorrono incentivi alle assunzioni e sgravi fiscali per mettere le imprese nelle condizioni di offrire posizioni competitive e che soddisfino le aspirazioni in un mondo del lavoro profondamente cambiato in questi anni. Importante puntare sempre di più sulle scuole di formazione professionale”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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