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Made in Italy: il futuro visto da Mics, ‘l’alleanza università-aziende per l’innovazione’

Di Redazione |

Milano, 15 mar. “Da più di trent’anni si parla di mettere in dialogo le aziende e la ricerca scientifica, per permettere all’Italia di rimanere agganciata ai Paesi di punta dell’economia internazionale. Adesso abbiamo gli strumenti per farlo e siamo decisi a utilizzarli”. Così Marco Taisch, docente di Digital and Sustainable Manufacturing al Politecnico di Milano nonché Presidente della Fondazione Made in Italy Circolare e Sostenibile (MICS), all’evento dal titolo “Il futuro del Made in Italy visto da MICS: l’alleanza università-aziende per l’innovazione”, organizzato dall’omonima Fondazione presso il Made Competence Center Industria 4.0, in occasione della prima edizione della “Giornata Nazionale del Made in Italy”.

L’incontro, rivolto ad amministratori, industriali e giornalisti, e accreditato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha visto alternarsi 16 rappresentanti del mondo accademico e dell’imprenditoria, parte della “famiglia MICS”, per fare il punto su 8 programmi di studio finanziati dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del PNRR. MICS costituisce infatti un partenariato esteso, pubblico privato, che riunisce 12 università/centri di ricerca italiani e 13 realtà imprenditoriali attive in settori trainanti dell’economia nazionale, quali moda e tessile, legno e arredo, meccanica e automazione.

Con oltre 150 milioni di euro investiti, le attività promosse dalla Fondazione rappresentano il più vasto programma di ricerca condivisa finanziato in Italia negli ambiti della circolarità e della sostenibilità.

L’evento MICS si è aperto, alle ore 11, con il discorso introduttivo del Presidente Taisch, che ha sottolineato l’importanza della sinergia tra aziende e ricerca “sia per le imprese, che possono giovarsi del rapporto con le università e gli istituti di ricerca abbattendo i costi necessari per l’aggiornamento tecnologico, sia per il mondo accademico e scientifico, che può trovare nel mercato nuovi stimoli, pur conservando la propria autonomia”.

L’incontro è poi proseguito con i saluti istituzionali, inaugurati da quello del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, rappresentato in loco dalla dottoressa Valentina Coen, e da quello del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che ha voluto inviare un messaggio ai Partner della Fondazione: “La transizione deve tenere insieme il rispetto per l’ambiente, la storia del nostro sistema produttivo e le specificità della fase economica e sociale che vive il nostro Paese. È questo il senso profondo dello sviluppo sostenibile che ci caratterizza e che trova nel Made in Italy uno dei campi più rilevanti e significativi. Sono iniziative come le vostre che concretizzano questo impegno, la volontà di cambiamento”.

Caloroso anche il saluto del Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervenuto con un videomessaggio: “Sono spiacente di non potervi raggiungere ma ci tengo a esprimervi la mia vicinanza. Apprendere degli investimenti della Fondazione e di un programma di ricerca così vasto riempie di ottimismo. Non solo perché si tratta di trend sui quali converge l’attenzione economica globale, ma anche perché rilevo uno degli aspetti su cui è bene soffermarsi: la coesione tra gli attori di diversa natura e su temi chiave per lo sviluppo. Da sempre sostengo l’importanza di muoversi con compattezza, tra pubblico e privato”.

Molti gli enti di ricerca rappresentati: l’Alma Mater Studiorum, il Politecnico di Milano, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’Università degli Studi di Bergamo, l’Università di Padova.

Altrettante le aziende: Thales, Natuzzi, Gruppo Albini, la Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti – il cui evento “Intelligenza Artigianale: ricerca, innovazione e formazione a supporto delle eccellenze del Made in Italy”, organizzato presso il parco tecnologico” Adriano Olivetti” di Pozzuoli, in collaborazione con Regione Campania, è stato oggetto di un videocollegamento con Milano -, Cavanna, Brembo, Leonardo.

Tra i relatori, dal lato accademico: Michele Zannoni (UniBo), Andrea Ratti (PoliMi), Pierluigi Barbaro (CNR), Giuseppe Rosace (UniBg), Cristina Lavagnolo (UniPd), Sergio Terzi (PoliMi), Roberto Pinto (UniBg), Daria Battini (UniPd) e Bianca Maria Colosimo (PoliMi), docente di Manifattura additiva e Analisi dei Dati di Qualità, nonché Presidente del Comitato Tecnico-Scientifico di MICS.

Dal lato aziendale: Elia Sindoni (Thales), Domenico Ricchiuti (Natuzzi), Belén Bonifaz (Gruppo Albini), Marco Nogarole (Stazione Sperimentale Pelli), Luca Durante (Cavanna), Carlo Panzeri (Brembo) e Romano Giovanni Iazzurlo (Leonardo).

I progetti illustrati hanno spaziato dal design digitale e avanzato alle strategie di eco-design, dallo studio dei materiali a quello dei processi produttivi, dalla manifattura additiva ai nuovi modelli di business, fino alla progettazione e gestione della fabbrica circolare e sostenibile, basata su un sapiente uso delle tecnologie digitali attraverso l’intelligenza artificiale e l’analisi dei dati.

L’incontro è stato anche l’occasione per presentare alcuni obiettivi strategici delle ricerche promosse da MICS: le cosiddette “Flagships”.

Tra questi, la possibilità di realizzare, con tecnologie italiane, una fabbrica nello Spazio totalmente autosufficiente, fondata su un modello a “circuito chiuso” – senza scarti e con basso consumo energetico – che permetterebbe di produrre al di fuori dell’atmosfera terrestre gli oggetti necessari, in particolare grazie alla stampa 3D, rendendo superfluo l’invio costante di materiali dalla Terra. Una rivoluzione che consentirebbe di abbattere i costi della permanenza umana nello Spazio, aprendo all’umanità nuove frontiere.

Ad approfondire il tema, nell’intervento conclusivo della giornata, Elisa Negri, docente di gestione degli impianti industriali al Politecnico di Milano e coordinatrice scientifica di MICS.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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