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Omofobia: Mattarella rimane in silenzio, su ddl Zan parola ora è a Parlamento (2)

Di Redazione |

Rispetto quindi delle prerogative del Governo e del Parlamento, come ribadito più volte nel corso del settennato, anche per garantire la salvaguardia dei propri poteri. Che riguardo alle leggi vengono esercitati quando il Capo dello Stato le esamina dopo la loro approvazione, decidendone la promulgazione quando non riscontri un chiaro contrasto con la Costituzione.

Quindi ora il ddl Zan è all’esame delle Camere e ogni interlocuzione si svolge in quella sede e chiama in causa le forze politiche. Per quanto riguarda poi le implicazioni legate al Concordato, riguardano il Governo e gli organismi competenti della Santa sede, come dimostrano anche le più recenti dichiarazioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi, e del segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin.

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