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Quirinale: si apre fronte in M5S, Draghi al Colle e patto legislatura (2)

Di Redazione |

“Il Movimento 5 Stelle per l’importanza dei numeri che gestisce in Parlamento non può imporre alcun veto sulla persona di Draghi, perché è certamente tra i pochissimi nomi che posso aiutare a coniugare il nuovo Presidente della Repubblica e un patto forte e serio di legislatura per calmierare il caro bollette, rendere operativo il Pnrr e gestire la fine della pandemia”, fa eco Gianfranco Di Sarno. Mentre Marialuisa Faro invita a non porre “veti che in questi anni ci hanno messi alla gogna. Il “mai” ci ha portato a fare passi indietro. Non rifacciamo questo errore. Dobbiamo essere più sinceri coi cittadini”.

Sulla stessa linea l’intervento di Andrea Caso, mentre Gianluca Vacca, ex sottosegretario per giunta considerato molto vicino all’anti-Draghiano per eccellenza Alessandro Di Battista, arriva a rimarcare come Draghi sia “il profilo più autorevole in campo”, ferma restando la condizione sine qua non di un patto di legislatura che accompagni il suo eventuale addio a Palazzo Chigi.

Un fuoco di fila, a cui tuttavia si susseguono poi interventi di segno opposto, a partire dai due capigruppo di Camera e Senato Davide Crippa e Mariolina Castellone, che rimarcano come Draghi al Colle equivalga a un nuovo governo, con tutti i rischi del caso per il Paese. Altrettanto chiaro l’ex ministro Vincenzo Spadafora, che sottolinea con forza come aprire una crisi -passaggio inevitabile con Draghi al Colle- possa anche precipitare il Paese a elezioni. Ma è l’intervento di Conte a fine assemblea a frenare la fronda, quando l’ex premier sottolinea come, con un nuovo governo e un premier diverso alla guida, il voto online, ovvero il via libera della Rete, diventi indispensabile.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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