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Sicilia: ‘Le Vie dei tesori’ da record, nel terzo weekend 35 mila presenze (2)

Di Redazione |

Ed eccoci al dettaglio: a Palermo è Palazzo Costantino a battere ogni record e aggiudicarsi la palma del weekend, visto che supera le duemila presenze e spodesta dal podio la chiesa di santa Caterina, che tiene però saldamente l’argento. I muri scrostati, l’affaccio su via Maqueda e i Quattro Canti, ma soprattutto l’affresco inatteso e intonso del Velasco: visitare Palazzo Costantino – messo a disposizione dal mecenate Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona – è un’esperienza fantastica, che il festival ha ampliato visto che, data la grande richiesta, sarà disponibile anche nei prossimi venerdì dalle 17 alle 21. Oltre alla chiesa e al monastero di Santa Caterina, registrano sempre numeri molto alti anche la Casina Cinese (che è normalmente aperta, ma con il festival diventa una vera esperienza) e la Banca d’Italia, sold out in poche ore. Ma il pubblico delle Vie dei Tesori è noto per la sua curiosità: e così ha scoperto l’ex palazzo Valguarnera appena restaurato, con il bellissimo affaccio su piazza Bellini; luoghi noti solo in ambiti professionali come la collezione universitaria di anatomia o la Vignicella, la dependance femminile della Casa dei matti, o anche la chiesa anglicana, il tempio dei Whitaker a Palermo, e la Casa Massonica, aperti per la prima volta in assoluto; e sono entrati nei siti must da qualche anno, le sorgenti del Gabriele e i serbatoi di San Ciro. Frequentatissime (e spesso sold out) le passeggiate: quelle condotte da professori come Giuseppe Barbera e Maurizio Carta hanno gettato una luce nuova su percorsi nel cuore antico della città. Tanti applausi per Stefania Blandeburgo che, guardata a vista dai graffiti dello Steri, ha fatto rivivere il fantasma di Dulciora, signora alto borghese che riuscì a beffare il Sant’Uffizio grazie a potenti protezioni; e grande partecipazione per le incursioni jazz al Museo Salinas con i tre sassofonisti della L. Switters Sax Brotherhood pronti a dialogare con metope e antiche statue.

Ma i numeri crescono tantissimo se si guarda a tutte e sette le città che hanno aperto per questi primi tre fine settimana e che insieme sfiorano le novantamila presenze: a partire dagli immediati dintorni del capoluogo, visto che una debuttante Cefalù si è raccolta attorno alla sua Rocca, e ha raggiunto numeri ragguardevoli, quasi duemila ingressi. Senza contare che in parecchi, anche cefaludesi, hanno riscoperto il Museo del barone Mandralisca. Nell’altra debuttante, Erice il pubblico ha amato moltissimo la misteriosa Torretta Pepoli, ma anche gli affreschi dorati di Casa Santa di Sales e si è incuriosito visitando la Rete sismica ideata dal professor Zichichi.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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