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**Pnrr: sindaco Mantova, ‘piattaforma Regis causa giudizio negativo Corte Conti’**

Di Redazione |

Milano, 4 gen. “Alla base del giudizio della Corte dei Conti c’è un problema che tutti i Comuni hanno riscontrato con la piattaforma Regis, un problema che peraltro avevamo già segnalato al ministero dell’Interno, tant’è che la settimana prossima partirà un programma di formazione predisposto dal Mes proprio per i Comuni, per allineare le modalità di gestione della piattaforma e l’incrocio dei dati. Non si tratta quindi di un giudizio di merito o sui contenuti, ma di un problema legato alle difficoltà di gestione del sistema”. Così il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, spiega all’Adnkronos quali sono i motivi alla base del giudizio negativo ricevuto dalla Corte dei Conti sulla gestione dei fondi del Pnrr.

“Il nostro dirigente responsabile -afferma Palazzi- ha già risposto con una nota replicando, punto per punto, alle osservazioni della Corte dei Conti”. Del resto “erano mesi che sentivo i miei dirigenti lamentare il caos per l’inserimento di alcuni dati e perché la piattaforma si bloccava”. La nota è “molto semplice”, prosegue il sindaco. “Abbiamo risposto punto per punto fornendo i dettagli su dove trovare i riscontri o con dettagli tecnici per errori probabilmente dovuti a malfunzionamenti. Laddove veniva indicata la mancanza, ad esempio, delle strutture di controllo, abbiamo fornito le relative delibere, i nomi dei dirigenti responsabili e tutto il resto. Tutto in maniera molto tranquilla”.

Quanto ai progetti finanziati con i fondi del Pnrr per il territorio mantovano, “siamo assolutamente avanti -assicura-; e di questo sono molto contento perché si tratta di progetti che senza quei fondi non si sarebbero potuti realizzare”, non fosse altro che “il bilancio di un Comune di 50mila abitanti non sarebbe mai riuscito a farvi fronte”. Si tratta di “progetti di rigenerazione urbana, tra tutti anche una nuova scuola, che saranno completati entro la primavera del 2026”. Se c’è, però, una cosa su cui il sindaco resta critico, è che “bisognerebbe anche immaginare un rapporto tra Stato e Comuni più diretto, che ci consenta di non comprimere in tempi troppo stretti il lavoro sui progetti”, avverte. E poi “c’è anche il problema dell’adeguamento dei prezzi perché progetti fatti sei mesi fa o un anno fa, attualmente risentono di aumenti intorno al 30% e il rischio è di vedere gare andare deserte”. Su questo, conclude Palazzi, “c’è un tema urgentissimo da parte dello Stato”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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