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Ruby ter: Risso, ‘Karima mi chiese buonuscita da 160mila euro per lei e figlia’

Di Redazione |

Milano, 30 nov. “Ruby mi ha chiesto una buonuscita da 160mila euro, 100mila per lei e 500 euro al mese per la bimba per 10 anni. L’ho scritto su un pezzo di carta che è quello che hanno trovato a Ruby perché lei lo ha conservato”. Una presunta concessione in cambio delle quote di Karima nella società messicana aperta con altre persone. E’ uno dei particolari che emerge dalle dichiarazioni spontanee rese in aula da Luca Risso, imputato nel processo milanese Ruby ter, dove è accusato di aver riciclato soldi che l’ex premier Silvio Berlusconi avrebbe dato a Ruby come prezzo della presunta corruzione in atti giudiziari.

La richiesta di denaro risale al marzo 2014 quando “è venuta in Messico senza dirmi niente. Era un tentativo di riappacificarci, ma non eravamo compatibili. Ha dato in escandescenze, ha rotto la tv e i vicini hanno chiamato la polizia”, racconta l’uomo oggi socio di quattro ristoranti in Messico e padre di altri due figli avuto con la nuova compagna.

Nelle sue dichiarazioni ha ricostruito le difficoltà di ripartire da zero lontano da Genova e ha anche spiegato una lettera indirizzata a Berlusconi e finita negli atti dell’inchiesta che vede 29 imputati, tra cui il leader di Forza Italia. “La lettera ‘caro presidente’ è stata scritta da mio papà, diciamo che è stato frutto di una ricostruzione fantasiosa: ci sono evidenti imprecisioni e incongruenze”, conclude l’ex compagno di Ruby.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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