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Nozze in cella per Mario Pincarelli, uno degli assassini di Willy Duarte: la sposa lo ha conosciuto in tv

Di lui si è innamorata una 28enne

Di Redazione |

Lei con l’abito in cady, rosa antico glitterato all’esterno e bianco all’interno, spacco a lasciar intravedere il tatuaggio, una rosa. Arriva su una Fiat 500 nera la commessa Laura Roffo, coprendosi il volto con un fitto velo dark dal quale spuntano solo le ciocche di capelli biondi lunghi fino alle spalle; quando si scopre per qualche secondo, il tempo di aggiustarli, dimostra meno dei suoi 32 anni. A scortarla verso la cappella del carcere di Borgata Aurelia a Civitavecchia sono i familiari che le fanno quadrato intorno ed urlano contro i giornalisti: giurano di non volere notorietà, «Schifosi, andate via». Laura di li a poco pronuncerà il fatidico si all’interno del penitenziario: con un uomo che ha la prospettiva di trascorrere dietro alle sbarre i prossimi 21 anni e di poterla abbracciare solo tra dieci se avrà la buona condotta e la possibilità di avere la semilibertà.

Lui è Mario Pincarelli, 28 anni, condannato per avere massacrato Willy Monteiro Duarte, lo studente dell’Alberghiero di Paliano (Frosinone) , colpevole di essere intervenuto per togliere un amico dalle grinfie del branco che lo stava picchiando la notte del 6 settembre 2020 nella piazza di Colleferro. Hanno infierito anche su di lui: 40 maledetti secondi nei quali lo hanno ucciso con dei colpi di Mma, la Mixed Martial Art, la tecnica di combattimento misto nella quale si può uccidere. Colpi sferrati dai fratelli Marco e Gabriele Bianchi e Francesco Belleggia. E anche Pincarelli dice la sentenza di condanna. Condanna definitiva.

Laura Roffo da Bracciano si è innamorata vedendolo in tv, poi è andata alle udienze: si sono scritti. Un fiume di lettere. È nata così quella relazione: epistolare, platonica, idealizzata. Culminata con le nozze celebrate oggi davanti allo stretto familiare consentito: la mamma di lei e l’avvocato Loredana Mazzenga per lui a fare da testimoni, un compagno di cella e pochi altri. Perché? «È una donna innamorata, convinta della scelta, d’altro non abbiamo parlato» è l’unica frase dell’avvocato Mazzenga. Viene dalla scuola del professor Giuseppe Madia, il difensore che fu al fianco del bel René, Renato Vallanzasca, il bandito della Comasina che insanguinò Milano. Gli stette accanto anche quando lui si sposò: un passo verso la costruzione di una nuova vita. Quella che ora anche lei spera di poter aiutare Pincarelli a costruire. Dopotutto «molte volte ha rivolto un pensiero per la vittima, Willy, di Laura non so dire». Lei giura ai cronisti che è pronta ad aspettarlo anche dieci anni: Laura Roffo, da oggi la signora Pincarelli.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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