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Che successo per “La Volpe e il Leone- Shakespeare Vs Cervantes”

Di Luigi Mula |

Uno spettacolo originale, pieno di colpi di scena e un duello a fil di lama così realistico da lasciare senza fiato gli spettatori.

Stiamo parlando de “La Volpe e il Leone, Shakespeare Vs Cervantes” per la regia di Stefano Reali, andato in scena, con parere favorevole di critica e di pubblico,  sabato e domenica scorsi al Teatro Pirandello di Agrigento.

La volpe è William Shakespeare, o meglio il vero autore delle sue opere immortali, l’italiano Giovanni Florio,  il leone è lo spagnolo Miguel de Cervantes l’autore del  “Don Quijote de la Mancha”.

Una storia di cappa e spada che fa da corollario al mistero che circonda la vera identità di William Shakespeare.

La trama ha, infatti, inizio nell’ottobre del 1571, nell’Ospedale Militare di Messina, dove un soldato spagnolo di nome Miguel De Cervantes, reduce dalla battaglia di Lepanto, riceve la visita di un giovane drammaturgo inglese, John Florio, che parla perfettamente l’italiano. Cervantes è stupito dalle trame raccontate da Florio che hanno titoli che rimandano ad autori rinascimentali italiani.

Su questo racconto il regista Stefano Reali dirige abilmente un elegante e raffinato duello letterario ed erudito, valorizzando, sapientemente, il talento degli attori in scena.

Partiamo dallo straordinario “cameo” di Mariano Rigillo: il colosso del teatro italiano interviene, salutato dall’ovazione del pubblico in sala, quasi alla fine dello spettacolo. La sua autorevole presenza sul prestigioso palcoscenico del “Pirandello” (da lui definito in camerino come uno dei teatri più belli d’Italia) dona ulteriore impulso scenico.

Ruben Rigillo; in lui, straordinario figlio d’arte, si riconosce un talento innato e nel ruolo di Giovanni Florio è impeccabile. Bravo ed elegante, la sua carica espressiva e recitativa strappa applausi a scena aperta.

Giuseppe Zeno, poi, è un convincente Miguel De Cervantes. Il bel protagonista de “Il paradiso delle signore” dimostra di essere un vero mattatore sul palcoscenico. Il suo intenso monologo su la “tratta dei cristiani”, espressivo, drammatico e commovente, è una vera lezione di teatro.

Silvia Frenda; nel ruolo della giovane donna contesa dai due scrittori. Sicura sul palcoscenico, seduce con la sua bellezza e bravura. Possiamo affermare che è nata una stella.

Le scene e le luci riescono, infine, a creare la giusta atmosfera. Mentre, il commento musicale, “Sheltering Sky” di Ryuichi Sakamoto, tratto dalla colonna sonora del film “Il tè nel deserto” ci rimanda al grande Bernardo Bertolucci.

La “Volpe e il Leone” è uno degli spettacoli più belli, fin qui visti, del cartellone del “Pirandello”; un omaggio artistico che Stefano Reali ha donato alla terra di Pirandello, Tomasi di Lampedusa, Sciascia e Camilleri.     COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA