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Condono edilizio, Legambiente Sicilia: «Corte Costituzionale boccia la legge»

L'associazione ambientalista chiede adesso che la demolizione degli immobili insanabili.

Di Redazione |

«La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della norma con cui si ampliavano di fatto le maglie del condono del 2003, anche alle costruzioni abusive realizzate in aree di inedificabilità relativa (RPT: relativa) «, lo rende noto Legambiente che commenta: «è una grande vittoria. Si demoliscano adesso gli immobili insanabili». La sentenza è la n. 252/2022. La Consulta ha dichiarato costituzionalmente illegittimo l’art. 1 comma 1 della legge regionale siciliana n. 19 del 2021. «La Regione Siciliana, con la legge n. 19/2021, aveva dato una interpretazione autentica all’art. 24 co.1 della Legge Regionale 15/2004 relativo al cosiddetto terzo condono edilizio, ritenendo ammissibile la sanatoria delle opere abusive realizzate nelle aree soggette a vincoli che non comportino inedificabilità assoluta», spiega Legambiente.

«La Corte Costituzionale ha cassato questa vera e propria forzatura normativa, anche richiamandosi e conformandosi ad altre pronunce della Cassazione penale secondo la quale la normativa regionale non potrebbe comunque prevalere sulle disposizioni statali sopravvenute (2003) che hanno provveduto a disciplinare i termini del condono edilizio disposto per legge in precedenza. La norma regionale andava ad intaccare, secondo la Corte, non solo i termini e le forme delle richieste di concessione in sanatoria già presentate, ma anche i limiti entro i quali le stesse avrebbero dovuto essere rilasciate», spiega. «La sentenza della Corte Costituzionale – dichiara Giuseppe Alfieri, presidente di Legambiente Sicilia – è davvero importante, almeno per due ragioni: la prima, perché definisce con assoluta chiarezza una volta e per tutte i limiti del legislatore regionale in relazione a quelle materie che invece sono assegnate dalla nostra Costituzione alla competenza esclusiva del legislatore nazionale, ad esempio in relazione alle opere insuscettibili di sanatoria. In secondo luogo, perché blocca autorevolmente ed in punta di diritto, una volta e per tutte, una palese ed evidente forzatura che il legislatore regionale, lo scorso anno, aveva provato a far passare, di fatto ampliando le maglie dell’ultimo condono del 2003 anche agli immobili realizzati abusivamente in aree sottoposte a vincolo di inedificabilità relativa. La riteniamo una grande vittoria, considerato che Legambiente Sicilia aveva anche presentato sul punto una memoria alla Corte Costituzionale». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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