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Caronia: né alieni, né campi magnetici

Caronia: né alieni, né campi magnetici per i roghi “inspiegabili” indagato piromane

Ma il sindaco: «Non è stato lui, vogliamo la verità sul fenomeno»

Di Redazione |

CARONIA – Alcuni studiosi hanno parlato di fenomeni riconducibili a esperimenti militari, altri hanno dato la responsabilità a campi magnetici creati da particolari condizioni meteo; qualcuno, lavorando di fantasia, ha ipotizzato interferenze aliene, ma nessuno ha dato una spiegazione certa ai misteriosi incendi che dal 2004 si verificano nelle abitazioni della frazione di Canneto di Caronia, nel Messinese. Incendi che durante gli anni hanno devastato case e auto e messo a dura prova la psiche degli abitanti. Dopo un periodo di relativa normalità, quest’anno si sono verificati altri casi di combustione senza alcun apparente motivo; ma oggi la storia prende una piega diversa: i carabinieri hanno perquisito undici abitazioni e alcuni veicoli di residenti nella frazione e hanno notificato un’informazione di garanzia a una persona che ritengono sia l’autore di un alcuni roghi. Nel mirino degli investigatori è finito Giuseppe Pezzino, 25 anni, non un marziano ma un abitante di Canneto di Caronia. È accusato di aver appiccato più volte il fuoco nella propria abitazione, dove vive con i genitori, fra il 20 luglio e l’8 ottobre. Secondo l’accusa avrebbe incendiato suppellettili di casa, nell’intento di far rientrare il rogo tra quelli inspiegabili e ottenere un eventuale risarcimento. E pensare che il padre del giovane, Nino, è il presidente del comitato di cittadini che si è costituito dopo gli incendi. Quando le fiamme interessarono la stanza da letto di casa sua, sia lui che il figlio rimasero leggermente ustionati e ai cronisti che gli chiedevano spiegazioni il signor Nino disse: «Non sappiamo cosa sia accaduto, le fiamme sono partite vicino all’armadio e poi si sono estese». Nelle settimane successive, l’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, installò una centralina per un monitoraggio nell’area, ma non emerse nulla di anomalo. Ora a difendere il giovane indagato ci pensa il sindaco, da sempre convinto che non si sia fatto abbastanza per scoprire cosa accade dalle sue parti: «Non voglio credere che sia uno dei residenti ad essere il colpevole di alcuni roghi e spero che le indagini facciano presto chiarezza», dice Calogero Beringheli. «Sono convinto – prosegue il primo cittadino – che Pezzino dimostrerà la sua estraneità ai fatti. Io sono testimone, insieme a rappresentanti di forze dell’ordine e giornalisti di tv nazionali: ho visto oggetti prendere fuoco dal nulla». Beringheli annuncia che sugli incendi inspiegabili a breve ci sarà un tavolo tecnico a Roma. «Spero che si vada avanti per studiare questi fenomeni che si ripetono da diversi anni e non credo che siano imputabili a un piromane».

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